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I pesci, l’olfatto e il sapone

Secondo alcuni ricercatori, un inquinante trovato nei fiumi e negli estuari nel mondo potrebbe privare i pesci della capacità di sentire i propri simili e riunirsi in banchi compatti e uniti.

Lago Morice (Canada)

Sembra che a causa della presenza di 4-nonilfenolo nelle acque dei fiumi e dei laghi, i pesci producono un eccessivo segnale olfattivo, e che questo pregiudichi la loro capacità di formare banchi. I pesci formano dei banchi per difendersi dai predatori e per aumentare l’efficienza nel procurarsi il cibo. La presenza di questo inquinante riduce così le loro capacità di difesa e di approvvigionamento.

“La perdita della capacità di formare dei banchi è una faccenda molto grave per un pesce. Rappresenta la sua strategia difensiva. Se i pesci non riescono a formare dei banchi compatti diventano molto più vulnerabili ai predatori,” sostiene Ashley Ward dell’Università di Sidney in Australia, che ha condotto la ricerca.

Il nonilfenolo, o 4-NP, è usato comunemente nei saponi, nel trattamento delle acque reflue e in alcuni pesticidi. Si sa che può alterare il sistema ormonale umano e animale e che può “femminilizzare” i maschi inducendoli a produrre proteine tipicamente femminili.

Nei paesi sviluppati, la concentrazione massima permessa è compresa tra 0,5 e 1 microgrammo per litro di acqua, ed entro questi limiti i pesci non sembrano mostrare segni di alterazione. Nei fiumi europei la concentrazione di 4-NP varia tra 0,1 e 340 microgrammi per litro.

Ward e i suoi colleghi hanno deciso di verificare se i livelli permessi di 4-NP possano distruggere l’organizzazione sociale nei pesci Fundulus diaphanus, un pesce che vive in banchi, molto comune nei laghi dell’America settentrionale.

Ward, che all’inizio dello studio era ricercatore all’Università di Mount Brunswick (Canada), ha raccolto i pesci del vicino lago Morice, e ha scoperto che i gruppi di pesci messi in un acquario con 1 microgrammo di 4-NP per litro tendevano a stare a una distanza almento doppia uno dall’altro rispetto a quelli che si trovavano in acqua incontaminata.

Il composto non sembra influenzare la capacità di percepire altre sostanze, e in effetti i pesci nell’acquario con 4-NP riuscivano a scovare il cibo nascosto come quelli che stavano in acqua pulita.

In base a esperimenti precedenti sembrava che la ragione per cui in presenza di 4-NP i pesci non riescono a formare dei banchi compatti fosse che il composto alterasse le capacità olfattive. “I pesci che vivono in banchi sviluppano un profilo chimico basato sull’habitat e la dieta recenti, cioè odorano di quello che hanno mangiato e del posto dove sono stati, proprio come noi,” spiega Ward. “Preferiscono stare in banchi con pesci che hanno odore simile.”

Si pensa anche che i pesci producano dei segnali chimici in base alla loro posizione sociale, allo stato riproduttivo e alla costituzione genetica, che impedisce loro di accoppiarsi con i parenti.

Il 4-NP è un composto lipofilico, cioè tende a attaccarsi alle superfici oleose, come per esempio un pesce. Se un pesce viene ricoperto da 4-NP, il suo profilo chimico viene modificato e viene di conseguenza distrutta la capacità di riconoscimento.

Ward e i suoi colleghi hanno messo degli esemplari singoli di Fundulus diaphanus in una corsia di acqua percorsa da due correnti. Una corrente di acqua pulita, e una corrente con acqua proveniente da una vasca dove erano stati immersi i pesci proveniente da acqua contaminata con 4-NP.

Il gruppo di ricercatori ha scoperto che i singoli Fundulus diaphanus si allontanavano dalla corrente contaminata nel caso in cui i pesci erano stati immersi in acqua contaminata con 4-NP in concentrazione 1 microgrammo per litro o superiore.

“Dobbiamo rivedere la nostra comoda convizione che se una sostanza in una certa concentrazione non uccide un animale allora è da considerarsi innocua,” ha detto Ward a “New Scientist”. “Ci sono effetti non immediatamente letali che possono essere devastanti nel medio e lungo periodo.”

Scondo Ward e il suo gruppo, anche altre sostanze, come i metalli pesanti per esempio, possono danneggiare il sistema olfattivo dei pesci. In acque inquinate possono essere presenti sia i metalli pesanti che il 4-NP, uno che modifica il modo in cui i pesci percepiscono gli odori e l’altro la capacità stessa di percepire gli odori.

La ricerca è stata pubblicata su “Proceedings of the Royal Society B” (DOI:10.1098/rspb.2007.1283)

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