Braccio di ferro artistico-scientifico per determinare se il quadro 'Flower Portrait', raffigurante il drammaturgo inglese, sia l'originale oppure un falso del XIX secolo.
Quella che stiamo per raccontarvi è una diatriba che forse avrebbe entusiasmato anche William Shakespeare. O forse, se non avesse interessato proprio il grande poeta inglese, potrebbe di sicuro avere un certo ascendente su Dan Brown per i suoi prossimi romanzi.
Da una parte c’è chi sostiene che il famoso ritratto del Bardo di Avon è andato perduto ed è poi stato rimpiazzato da un falso. Dall’altra questa idea è considerata semplicemente ridicola e priva di fondamento.
Il braccio di ferro riguarda un dipinto che raffigura Shakespeare e che è più comunemente conosciuto come il “Flower portrait” (ritratto del fiore). Hildegard Hammerschmidt-Hummel, ricercatrice dell’Università di Magonza, in Germania, ha esaminato il ritratto nel 1996, affermando che si trattava di un dipinto autentico del 1609. Nel 2006 la National Portrait Gallery di Londra ha esposto quello che si crede essere lo stesso dipinto esaminato dalla scienziata, ma proprio Hildegard Hammerschmidt-Hummel adesso rivela trattarsi di una copia.
“Questa copia – sostiene la ricercatrice – innanzitutto ha una cornice di legno molto più moderna e poi i contorni di una Madonna individuati dall’esame ai raggi X del 2005 sotto la superficie dipinta, sono diversi da quelli trovati da me nel 1996 con la stessa tecnica”.
Per la Hammerschmidt-Hummel il dipinto da lei esaminato nel 1996 è scomparso per poi essere sostituito da un falso. Per Tarnya Cooper, che ha esaminato l’opera nel 2005 come curatrice della mostra della galleria londinese, l’idea che l’originale sia stato sostituito da una copia è semplicemente “illogica”.
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