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Dopati per finta

Come assicurarsi che una gara sia davvero sportiva? Una nuova ricerca dimostra che anche assumendo solo placebo, gli atleti mostrano gli stessi effetti di veri farmaci dopanti.

I nuovi farmaci: dalle sostanze di origine vegetale alla genomica

Secondo una recente scoperta, per prevenire gli episodi di doping all'interno del mondo dello sport portrebbe non essere più sufficiente proibire il consumo di paricolari tipi di farmaci.

È stato infatti dimostrato che gli atleti a cui, poco prima di una gara sportiva, viene somministrato un placebo, ovvero "finti" farmaci privi di qualsiasi efficacia terapeutica, sembrano trarne gli stessi benefici che proverebbero nel caso in cui gli venga somministrato un vero medicinale.

Lo studio che ha permesso di giungere alla scoperta, realizzato da Fabrizio Benedetti e dai suoi colleghi dell'Università di Torino, è stato realizzato attraverso la misurazione della capacità di resistenza di alcuni atleti a un esercizio fisico, nel quale veniva introdotta qualche forma di impedimento (ad esempio, uno strumento che riduceva il flusso sanguigno attraverso i muscoli di un braccio, rendendo quindi lo sforzo fisico ancora più pesante).

Lo studio si è svolto durante due differenti sessioni, a distanza di una settimana l'una dall'altra.

Durante la prima sessione ad alcuni atleti veniva iniettata morfina: in questo caso la loro capacità di resistenza risultava più elevata.

Nella seconda sessione, gli stessi atleti che nell'esperimento precedente avevano ricevuto morfina ricevevano, senza saperlo, una iniezione di placebo.

Nonostante non si trattasse di un vero medicinale, gli atleti a cui veniva praticata la "finta" inizione dimostravano anche in questo caso maggiore resistenza alla fatica e al dolore.

Gli effetti, spesso molto accentuati, dei placebo sono ben conosciuti nell'ambito della medicina e vengono studiati da lungo tempo da medici e ricercatori.

Tuttavia, lo studio realizzato da Frabrizio Benedetti e colleghi è il primo a cercare di stabilire un collegamento tra placebo e reazione fisica all'interno dell'ambito sportivo.

"L'uso di morfine dovrebbe quindi essere considerato etico e legale durante le fasi di allenamento degli atleti?", si domanda Benedetti.

Secondo il regolamento definito dalla World Anti-Doping Agency (WADA) gli atleti possono fare uso di analgesici di origine oppiacea (come ad esempio la morfina) solo nei giorni di allenamento: è assolutamente vietato farne uso nelle giornate di gare.

Alain Garnier, direttore di WADA, afferma che sarà presto necessario prendere in considerazione e decidere come valutare questo "fenomeno placebo" nelle regolamentazioni anti-doping.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista The Journal of Neuroscience.

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