Gli esemplari di orso malese e di tigre che popolano la terra sono sempre meno. Per salvarli è indispensabile fermare la caccia e potenziare le aree protette.
C'è una nuova caratteristica che accumuna due specie animali che popolano molte delle più grandi foreste del mondo.
Si tratta di orsi e tigri, e sicuramente non vanno fieri del loro nuovo primato.
Secondo i nuovi dati appena pubblicati, sta diventando sempre più difficile incontrarli proprio nelle foreste dove hanno sempre vissuto.
Delle otto specie di orsi che esistono attualmente in tutto il mondo, ben cinque sono da tempo classificate come in via di estinzione.
L'associazione World Conservation Union ha da poco pubblicato nuovi dati secondo i quali ci sarebbe una sesta specie da aggiungere alla lista di quelle maggiormente a rischio.
Si tratta dell'orso malese, un orso che vive soprattutto nelle foreste pluviali dell'Asia (in particolare, in India, Asia e Cina).
"È un tipo di orso molto timido", spiega Gabriella Fredriksson, una ricercatrice olandese che da tempo si occupa dello studio degli orsi malesi in Indonesia, "per questo è ancora più complicato tenere sotto controllo il numero di esemplari esistenti".
Se è difficile avere prove dirette di quanti orsi malesi siano ancora in vita, molto più facile è purtroppo dimostrare quanto si stia riducendo il loro habitat naturale.
Le foreste in cui questi orsi normalmente vivono si sono ridotte quasi del 50 per cento negli ultimi 30 anni.
Per questo motivo gli scienziati non hanno dubbi che questo rapido declino delle aree abitabili abbia sicuramente reso questa specie di orsi molto più vulnerabile soprattutto gli attacchi dei cacciatori.
Sono molti i motivi per cui i poveri orsi malesi vengono uccisi dai contrabbandieri. Anche se può sembrare strano, una delle parti del loro corpo maggiormente richieste è la loro bile: in Cina e ormai in quasi tutto il sud-est asiatico è infatti considerata come un prezioso mediciale anti-infiammatorio.
(Clicca qui per vedere un video sullo rishio di estinzione degli orsi nel mondo).
Gli stessi timori riguardano anche un'altro gruppo di animali: le tigri.
I grandi predatori che vivono nelle giungle degli stessi paesi asiatici stanno diminuendo in numero a velocità preoccupante.
Un recente censimento ha infatti dimostrato che gli esemplari rimasti in vita (tra i 1.300 e i 1.500) potrebbero essere molto meno della metà dei già pochi che erano stati registrati nel 2002 (circa 3.650).
In questo caso, gli stessi scienziati che hanno lanciato l'allarme aggiungono anche una "buona" notizia.
Sembrerebbe infatti che se tutte le riserve naturali di India, Regno del Bhutan, Nepal e Bangladesh in cui le tigri vivono protette fuzionassero al meglio il numero di esemplari di tigri in vita potrebbe velocemente tornare a salire a 6.500, come afferma Jai Ranganathan, biologo del National Center for Ecological Analysis and Synthesis di Santa Barbara, in California (Stati Uniti).
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