SN 2006gy è una delle supernovae più grandi finora osservate. A rendere l'esplosione tanto impressionante potrebbe essere stato il collasso di tante piccole stelle in una grande stella massiccia.
È stato svelato da poco il mistero che avvolgeva le origini di una delle più grandi supernovae mai osservate.
Due astronomi olandesi hanno infatti confermato che la grande esplosione è stata il risultato di quella che essi stessi definiscono "un'ammucchiata cosmica".
Questo significa che nello stesso momento decine di stelle massicce sono collassate una nell'altra, producendo una gigantesca stella pesante che è quindi esplosa e ha lasciato alle sue spalle un grande buco nero.
La supernova che tanto ha attirato l'attenzione degli astronomi si chiama 2006gy, ed è esplosa nel mese di settembre del 2006 all'interno di una galassia lontana circa 240 milioni di anni luce.
La sua esplosione è stata molto più potente di quella delle normali supernovae. È per questo che gli scienziati hanno supposto che fosse stata generata dall'esplosione di una stella molto pesante (che pesasse almeno cento volte la massa del nostro sole).
Tuttavia rimangono ancora molti misteri su questa grande esplosione, che gli astronomi cercheranno di spiegare al più presto.
Tra essi, il fatto che i resti della supernova hanno mostrato di contenere notevoli quantità di idrogeno. Si tratta di un particolare molto insolito, perchè nel caso dell'esplosione di grandi stelle massicce gli strati esterni di idrogeno sono tra i primi ad andare persi.
Molte sono finora le spiegazioni proposte per motivare l'origine di queste enormi quanto rare esplosioni cosmiche, anche se finora nessuna di queste ha potuto dare una spiegazione esaustiva dell'intero fenomeno.
L'articolo, firmato da Simon Portegies Zwart e Edward van den Heuvel dell'Università di Amsterdam e pubblicato nella rivista Nature, afferma quindi che la SN 2006gy sia il frutto della collisione ed esplosione multipla di una zona particolarmente popolata di stelle.
Il collasso di tante piccole stelle ha portato alla nascita di una stella gigante, del peso pari a 100 volte quello del sole: troppo elevato perchè potesse continuare ad esistere, e per questo è esplosa generando una delle più grandi supernovae osservate finora.
Simulazioni al computer hanno dimostrato che questo tipo di fenomeni è effettivamente più probabile in zone dove è presente un'alta concentrazione di stelle.
Ad esempio, nella parte più centrale della nostra galassia, la Via Lattea, sono presenti due di queste zone "superdense" di stelle (il cluster di Arches e quello di Quintuplet).
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