Sorridere e guardare dritto negli occhi è la strategia più efficace per far colpo su un partner. Da oggi sappiamo anche perchè: a determinarlo è un interessante intreccio tra evoluzione e percezione.
La notizia è ormai ufficiale: siamo molto più portati a considerare un persona attraente quando questa mentre ci parla ci guarda dritto negli occhi e sorride.
Potrà sembrare una strategia quasi scontata, però un gruppo di ricercatori ha dimostrato che si tratta decisamente della più efficace.
La scoperta rappresenta un passo importante nello studio dell'evoluzione, e in particolare di quali percorsi, spesso difficili da decifrare, segue nel determinare le preferenze umane nel corso del suo sviluppo.
Una delle questioni più importanti nell'ambito della biologia riguarda la possibilità di comprendere quali particolari funzioni o capacità siano il risultato del processo evolutivo, o conseguenze "collaterali" di esso.
Secondo alcuni biologi, la percezione umana rientra in questa seconda cateogoria, ovvero si tratta di una capacità secondaria.
La loro ipotesi deriva dal fatto che finora non era stato possibile dimostrare con certezza che il modo in cui percepiamo gli oggetti attorno a noi, e quindi ad esempio il volto di altre persone, influenzi il nostro "successo biologico", ovvero ci aiuti in modo favorevole nel processo di selezione evolutiva.
Studi recenti hanno però contribuito a comprendere sempre più in profondità come l'evoluzione abbia condizionato in modo diretto e astuto la percezione umana.
Lo studio che recentemente ha fatto definitivamente chiarezza sul tema è stato realizzato da Claire Conway e i suoi colleghi alla University of Aberdeen, in Scozia.
I ricercatori hanno raccolto una serie di coppie di foto generate al computer, in cui venivano rappresentati dei volti umani in alcuni casi sorridenti e in altri tristi o arrabbiati.
L'unica differenza tra ciascuna coppia di foto riguardava la direzione in cui era diretto lo sguardo: in un caso guardava dritto a chi la stava osservando, nell'altro era rivolto verso direzioni laterali, impedendo così che incontrasse lo sguardo di chi guardava la foto (clicca qui per vedere un esempio delle foto).
I ricercatori hanno quindi chiesto a vari studenti dell'università di osservare le foto e dire per quali di esse provavano maggiore attrazione sessuale.
Il risultato è stato netto: sia uomini che donne hanno scelto senza pensarci due volte le foto in cui il volto rappresentato li guardava dritto negli occhi, anche nel caso in cui non fosse accompagnato da un sorriso bensì da espressioni di rabbia o tristezza (sebbene la maggioranza abbia scelto quelle sorridenti).
Dallo studio è emerso anche che dal punto di vista dell'attrazione, la scelta dei volti sorridenti e con lo sguardo rivolto verso l'osservatore è ancora più elevata quando si tratta di sessi differenti, e soprattutto quando si trattava di uno studente maschio osservando la foto di un volto femminile.
Secondo Claire Conway e i suoi colleghi il modo migliore e scientificamente corretto per spiegare questo fenomeno è proprio l'evoluzione. Sarebbe infatti difficile trovarne le ragioni in un errato o particolare funzionamento insito alla percezione stessa.
Dal punto di vista evolutivo, si tratterebbe probabilmente di una "funzione" sviluppatasi per favorire l'accoppiamento: in un certo senso ci aiuterebbe a rivolgere le nostre attenzioni e la nostra attrazione verso persone che dimostrano di ricambiare il nostro interesse attraverso lo sguardo e il sorriso.
Un'ultima domanda sorge spontanea: questa teoria sarà valida anche nelle popolazioni dove, per ragioni culturali, guardare direttamente negli occhi altre persone è considerato come un gesto di maleducazione?
"Alcuni asiatici hanno partecipato al nostro studio", spiega Claire Conway. "Anche loro hanno dimostrato di preferire gli sguardi rivolti direttamente ai loro occhi. Si tratta di sensazioni e preferenze che appartengono alla nostra sfera privata, e di cui spesso non troviamo riscontro nella società o nella vita pubblica".
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