In una calda atmosfera di propaganda patriottica, mercoledì la Cina ha lanciato il suo primo satellite che orbiterà intorno alla Luna dimostrando al mondo intero le sue ambizioni spaziali e la capacità tecnologica finora raggiunta.

La navicella spaziale Chang’e I è partita alle 10:05 del nostro meridiano dalla provincia sud occidentale di Sichuan. A meno di problemi tecnici inattesi, la navicella raggiungerà la sua orbita attorno alla Luna il 5 novembre per restarci per oltre un anno col compito di indagare la superficie lunare in preparazione di un atterraggio senza equipaggio nel 2012 e di uno umano nel futuro meno prossimo.

Una cascata immane di dispacci di stato hanno celebrato l’impresa di Chang’e I, ovvero la mitica dea cinese che volò sulla Luna, come la prova visibile della crescente forza del paese del dragone.

“Senza dubbio – commenta un giornalista di Sina website – questa missione dimostra la forza di volontà, la competenza e la fiducia nei propri mezzi del popolo cinese che vuole scalare costantemente le vette della scienza e della tecnologia”.

Migliaia di amanti delle stelle, turisti e semplici spettatori si sono accalcati sui pendii e le piattaforme della piccola cittadina per vedere il lancio e per esultare mentre la navicella scompariva nel cielo lasciando dietro di sé pennacchi di fumo.

La scorsa settimana, durante un Congresso del Partito Comunista Cinese, il presidente Hu Jintao ha dichiarato che il rafforzamento dell’innovazione statale sarà il perno della politica cinese dei prossimi anni. Secondo gli esperti internazionali, poi, questa missione incrementerà le potenzialità tecnologiche della Cina.

“Questa missione – ha dichiarato Chan Kwing-Iam, un fisico di stanza a Hong Kong che studierà i dati forniti dal satellite – ha un significato enorme dal punto di vista tecnologico per lo sviluppo del programma spaziale cinese”. Chan, poi, ha aggiunto che questa impresa aiuterà la Cina ad avvicinarsi allo stadio di sviluppo tecnologico del Giappone che, proprio a settembre, ha lanciato la sua navicella lunare.

I programmi strategici spaziali della Cina hanno attirato sempre più l’attenzione degli esperti internazionali. La paura di una possibile corsa all’armamento spaziale con gli Stati Uniti e le altre potenze mondiali è cresciuta dal momento in cui la Cina, a gennaio, ha distrutto un suo satellite per le previsioni del tempo con un missile partito da una base di terra.

Ovviamente Pechino ha ribadito che le proprie intenzioni sono pacifiche. “Il nostro paese – ha profetizzato mercoledì Luan Enjie, comandante in capo del progetto, all’agenzia di stampa ufficiale Xinhua – non si farà mai coinvolgere in alcuna corsa alla Luna da nessun altro paese e in alcuna forma”.

Nel 2003, però, la Cina è diventata il terzo paese, dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, a mandare un uomo nello spazio a bordo di un razzo. Nell’ottobre del 2005, poi, la Cina ha inviato nello spazio due uomini all’interno di una navicella e sta progettando una camminata spaziale per il 2008.

Ma la corsa alla Luna, con o senza terreno sotto i piedi, è cominciata. Stati Uniti e India, infatti, stanno progettando satelliti lunari che dovranno essere operativi già dal prossimo anno.