Gina ha fame, e indica insistentemente una banana che si trova non troppo lontana. Quando la sua amica Erica le allunga un pezzo di sedano, Gina, madre sola di 42 anni, non perde la pazienza e continua a indicare verso la banana.

Quando finalmente Erica gliela passa, Gina ringrazia battendo le mani. Si vede che è molto più tranquilla ed educata di Teodora, una petulante teenager che ha la brutta abitudine di lanciare terra contro chi non la capisce al volo.

Se avete la sensazione che nel racconto ci sia qualcosa di strano, è perchè due dei soggetti principali, Gina e Teodora, sono oranghi. Fanno parte di un gruppo di 6 oraghi femmina, Pongo pygmaeus per la precisione, che sono state osservate e studiate da alcuni ricercatori. In questo modo si è scoperto che i loro modi di comunicare attraverso i gesti sono esattamente gli stessi che utilizzano gli umani ad esempio quando fanno dei giochi di mimo.

Nell'esperimento, Erica Cartmill e Richard Byrne della University of St Andrews, in Inghilterra, hanno mostrato alle scimmie due tipi di cibo, uno molto gustoso e l'altro meno, che potevano essere raggiunti solo con un aiuto esterno umano.

Un po' come nei giochi di mimo, è successo che gli oranghi hanno iniziato a tentare vari tipi di segni e gesti per ottenere il cibo, eliminando man mano quelli che vedevano non essere compresi.

Quando riuscivano a fare segnali "comprensibili" venivano premiate con una banana, che ovviamente è di loro gusto, mentre quando non si facevano "capire" dovevano accontentarsi di un pezzo di sedano. In questo modo le oranghe hanno man mano capito, appreso e ripetuto i tipi di gesti che avevano più successo.

"Le diverse strategie comunicative utilizzate da questi esemplari femmina di orango durante lo studio hanno dimostrato che sono in grado di imparare a influenzare lo stato mentale dello sperimentatore, e quindi le sue reazioni di ricompensa", spiega Erica Cartmill.

La ricercatrice ha elaborato l'esperimento specificamente per capire se gli animali sono in grado di comunicare diversamente quando vedono che non vengono compresi.
Le scimmie hanno dimostrato di saper andare oltre alla semplice dicotomia "mi ha capita" o "non mi ha capita", raggiungiendo distinzioni più sottili nei propri livelli di comprensione.

In termini teorici, l'abilità degli oranghi di attribuire e comprendere gli stati mentali di altre persone è, secondo la Cartmill, simile a quella che si può ritrovare negli esseri umani nei primi anni di età. "I bambini usano normalmente reazioni di persistenza o di elaborazione e modificazione quando vedono di non essere compresi, ma possono anche elaborare varie sfumature differenti di queste strategie", conclude la ricercatrice.