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Pericolo fast food

Dovendo scegliere tra due hamburger identici, i bambini preferiscono quasi sempre quello avvolto nella carta di qualche famoso fast food. Uno studio dimostra gli effetti del marketing sulla cattiva alimentazione.

Hamburger

I produttori di fast food ci sanno davvero fare quando si tratta di ingolosire potenziali clienti, soprattutto se tra questi ci sono dei ragazzi.

Uno studio ha infatto dimostrato che i bambini in età pre-scolare preferiscono un hamburger avvolto nella tipica confezione che porta il marchio McDonalds piuttosto che lo stesso identico hamburger, avvolto però in una confezione su cui non sono presenti marche.

La scoperta va a sostegno di chi da tempo afferma che sia necessario porre delle restrizioni sulle strategie di marketing dei produttori di fast food rivolte ai più giovani, come sostengono anche gli stessi ricercatori che hanno condotto lo studio.

Aggiungono inoltre che si tratta però della dimostrazione del fatto che un buon lavoro di marketing potrebbe essere utilizzato anche per far diventare di moda una marca che produca cibi più sani e nutrienti, contribuendo a prevenire l'obesità che colpisce sempre più bambini nelle ultime generazioni.

Dina Borzekowski della Johns Hopkins Bloomberg School of Health a Baltimore, nel Maryland, Stati Uniti, insieme ai suoi colleghi ha realizzato un esperimento in cui ha chiesto a 63 bambini in età prescolare (tra i 3 e i 5 anni) di assaggiare due piatti diversi, in ognuno dei quali erano collocati una crocchetta di pollo, un pezzo di hamburger, delle patatine fritte, due carote e una piccola tazza di latte.

Sebbene tutti i cibi presenti nei piatti provenissero dal vicino McDonalds, solo in uno dei due piatti venivano presentati all'interno delle classiche confezioni con il marchio della catena di fast food. Nell'altro piatto gli stessi cibi erano avvolti in comune carta per alimenti.

Nella maggior parte dei casi, dopo aver assaggiato dai due piatti i bambini hanno affermato di notare delle differenze tra gli stessi tipi di cibo in base al piatto da cui provenivano. Quasi tutti hanno affermato di preferire quelli avvolti nella carta McDonalds.

Ad esempio, il 76 per cento dei bambini si è dichiarato in favore delle patatine che si trovavano nella confezione con il marchio del fast food, mentre solo il 13 per cento ha preferito quelle più "anonime".

Il 60 per cento dei bambini ha preferito le crocchette di pollo presentate nella carta di McDonalds, mentre solo il 10 per cento si è dichiarato in favore delle altre.

"Non è una sopresa che le marche funzionino", spiega Dina Borzekowski. "Quello che è interessante tra i risultati che abbiamo ottenuto è vedere quanto forte sia questo effetto sui bambini piccoli, tra i tre e i cinque anni".

Lo studio ha dimostrato anche che i bambini che a casa guardano più televisione mostrano una preferenza maggiore per il piatto dove è presente la marca del fast food, suggerendo che nel processo sia complice anche la pubblicità.

"La ricerca è un'ulteriore dimostrazione di quanto sia difficile per i genitori lottare contro la moda del fast food e dei cibi poco sani", spiega Kathryn Montgomery, esperta sulla relazione tra bambini e media alla American University di Washington, DC.
Secondo gli esperti, le principali industrie produttrici di cibi e bevande investono più di 10 miliardi di dollari ogni anno per pubblicizzare i propri prodotti negli Stati Uniti, soprattutto nel mercato che si rivolge ai bambini.

"Potrebbero invece usare le loro strategie di marketing per aiutare i genitori a convincere i propri figli a mangiare cibi sani", suggerisce Margo Wootan, direttore di politiche nutritive al Center for Science in the Public Interest di Washington DC.

Come sostiene Dina Borzekowski, i bambini nello studio hanno doppiamente preferito le carote prodotte da McDonalds rispetto a quelle senza marca. Questo suggerisce che le stesse strategie di marketing usate per hamburger e patatine potrebbero essere usate per convincere i giovani a fare scelte più sane.

Alcune società hanno già iniziato a sperimentare questa tattica usando cartoni animati di Topolino per vendere frutta a fette, o altri personaggi dei fumetti per vendere frutta e verdura.

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