Luciano Maiani e John Iliopoulos hanno ricevuto la medaglia Dirac 2007 per i loro studi sulle interazioni deboli, proprio nell'anniversario della nascita di Paul Dirac.
Luciano Maiani, docente di fisica teorica all’Università La Sapienza di Roma ed ex presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), a cui è associato, ha ricevuto nei giorni scorsi la Medaglia Paul Dirac assieme a John Iliopoulos, francese, della Ecole Normale Supérieure di Parigi. Il prestigioso riconoscimento dell’International Centre for Theoretical Physics di Trieste, (il centro di ricerche fondato e diretto per anni dal premio Nobel pakistano Abdus Salam) gli è stato assegnato da una giuria internazionale composta da fisici di altissimo livello.
Luciano Maiani e John Iliopoulos hanno ricevuto il premio per una ricerca sviluppata alla fine degli anni Sessanta che aveva come obiettivo superare i limiti della teoria di Fermi sulle interazioni elettrodeboli.
I due ricercatori, allora non ancora trentenni, erano arrivati assieme a Sheldon Glashow alla conclusione che i quark, le particelle che formano protoni e neutroni nel nucleo atomico, non dovevano essere tre, come allora si credeva, ma quattro.
“Riuscimmo a dare anche una stima della massa del quarto quark e a quale energia si sarebbe potuto trovare – ricorda Maiani – Nonostante l’esistenza di questo quark risolvesse molti problemi insoluti, la nostra teoria venne accolta allora con molta freddezza e scetticismo dalla comunità dei fisici”.
Ma nel 1974 il quark, chiamato charm venne effettivamente trovato “proprio dove e come avevamo previsto”, ricorda Maiani. La scoperta fondamentale è stata quella della particella J/psi al Brookhaven National Laboratory e allo Stanford Linear Accelerator Centre.
Per questo, nell’anniversario del compleanno del grande fisico Paul Dirac (l’8 agosto), è stata assegnato ai due ricercatori il prestigioso riconoscimento.
“Questa ricerca dimostra uno dei modi tipici di indagare la realtà da parte dei fisici di questi ultimi anni – commenta il professor Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Quello cioè che consente di arrivare a scoprire la presenza di oggetti visibili alle grandi energie, attraverso un procedimento che, invece di utilizzare enormi macchine, è puramente virtuale. Questo modo di far ricerca, assieme a quello che utilizza acceleratori ad altissime energie come LHC in costruzione al CERN di Ginevra, ha portato la fisica a misurare con enorme precisione oggetti difficilissimi da trovare”.
Luciano Maiani, nato nel 1941, si è laureato nel 1964, ha assunto la carica di presidente dell’INFN dal 1993 al 1998. Dal 1999 al 2003 è stato direttore generale del Centro Europeo per le Ricerche Nucleari (CERN) di Ginevra.
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