L'usignolo giapponese, introdotto nell'arcipelago americano, aiuta gli arbusti del luogo a disperdere i semi, contribuendo a infoltire la sempre meno vasta foresta pluviale.
Dopo l’attacco a Pearl Harbour qualsiasi oggetto che sorvoli le isole Hawaii rischia di essere considerato un pericolo, ma non tutto ciò che batte bandiera straniera merita questo trattamento: dopo la loro introduzione, infatti, alcuni uccelli allogeni stanno aiutando a rimboschire la foresta pluviale disperdendo i semi degli arbusti nativi dell’arcipelago.
Secondo Jeff Foster dell’Università dell’Illinois “a causa di malattie, perdita dell’habitat naturale e caccia da parte di mammiferi esotici, molti uccelli nativi che si cibavano di semi si sono estinti togliendo agli arbusti delle foreste pluviali la possibilità di spargere i propri frutti verso nuovi siti”.
Per risolvere questa situazione, il caso ha voluto che fosse introdotto proprio l’usignolo del Giappone (leiothrix lutea). Analizzando il contenuto del suo stomaco, Foster ha scoperto che questa specie appena introdotta si è cibata in maniera estensiva di frutta del luogo, mentre uno studio basato su rilevazioni dei semi ha rivelato che questi uccelli contribuiscono a seminare i semi in una vasta area, permettendo agli arbusti nativi di riprendere il possesso della leadership nel sottobosco delle Hawaii.
“La gente tende sempre a pensare che le specie native del luogo siano buone e quelle introdotte cattive – commenta Foster - ma le cose non sono mai così semplici”.
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