Un fossile ritrovato in Cina è la prima e unica prova esistente che i Velociraptor, i dinosauri protagonisti del film Jurassic Park, fossero davvero alti e con un carattere molto poco amichevole.
Sembra proprio che i registi di uno dei film più famosi tra quelli dedicati ai dinosauri, Jurassic Park, avessero ragione.
Una ricerca ha infatti recentemente confermato che i dinosauri protagonisti della pellicola, i cattivi Velociraptor, appartenenti alla famiglia dei Dromeosauridi, fossero davvero grandi, molto aggressivi, e che quasi sempre si muovessero in gruppo.
Che queste fossero le loro caratteristiche è stato confermato almeno per i dinosauri che vivevano nella Provincia di Shandong, in Cina, tra i 120 e i 100 milioni di anni fa: a dimostrarlo è un fossile ritrovato da poco, in cui per la prima volta nella storia è stato possibile ricostruire il percorso e i movimenti fatti da un gruppo di questo tipo di dinosauri.
Nel film, i Velociraptor vengono presentati come predatori astuti e mortali, di taglia e dimensioni simili a quelle umane, mentre gli esemplari di questi dinosauri conosciuti e scoperti finora hanno mediamente dimensioni molto più piccole.
Solo recentemente i paleontologi hanno trovato prove che dimostrassero l'esistenza di Velociraptor più grandi. Ad esempio, il Utahraptor, scoperto nello stato nord americano dello Utah, che sembrerebbe avere dimensioni simili a quelle dei protagonisti del film.
Finora invece non esisteva nessuna prova che dimostrasse che questi dinosauri, così come viene mostrato nel film, si muovessero in gruppo per cacciare, o che davvero avessero sviluppato una grande unghia retrattile sulle zampe posteriori, ovvero quelle utilizzate per correre e camminare.
Il fossile ritrovato recentemente da Rihui Li, del Qingdao Institute of Marine Geology, in Cina, contiene le impronte lasciate da sei Dromeosaurs (il nome generico dei dinosauri appartenti a questa famiglia).
I percorsi seguiti dai sei Dromeosaurs sono molto interessanti perchè non si sovrappongono nelle parti in cui gli animali stavano camminando seguendo il corso di un fiume o di un ruscello, permettendo così di osservare un'ampia complessità di impronte.
La natura del tipo di roccia ritrovata permette inoltre di dedurre che non sia passato molto tempo tra il momento in cui sono state lasciate le tracce e il momento in cui le stesse impronte sono state ricoperte dai depositi trasportati dal ruscello, e quindi risalenti al periodo del Cretaceo, come afferma Martin Lockley, del Dinosaur Tracks Museum dell'University of Colorado (Denver, Stati Uniti), coautore dello studio.
"Questo indica con buona certezza che i dinosauri che hanno lasciato le tracce sono passati di lì tutti assieme, nello stesso momento, muovendosi in gruppo", afferma lo studioso.
Le impronte sono lunghe 28 centimetri e larghe 12. Ogni impronta mostra due lunghe dita dei piedi, e solamente una parte di un terzo dito del piede da cui parte il lungo artiglio (che quindi veniva mantenuto staccato dal suolo).
La forma delle impronte dimostra chiaramente che si tratta di Dromeosaurs, e le sue dimensioni indicano che i dinosauri dovevano raggiungere un'altezza di circa 1,2 metri più o meno a livello delle anche, e che quindi fossero grandi come i cugini americani, gli Utahraptor.
Inoltre, i dinosauri "responsabili" delle impronte ritrovate avrebbero pesato quasi quanto un grande giaguaro, ovvero approssimativamente 90 chili.
Il fossile e le impronte ritrovate in esso sono la prima prova mai scoperta dell'esistenza di queste specie di grandi Dromeosaurs in Asia.
Molti paleontologi avevano già supposto in passato la loro esistenza in questa particolare area geografica, dove erano già state ritrovate prove della presenza di esemplari più piccoli.
Non solo, secondo molti ricercatori il grande Utahraptor ritrovato negli Stati Uniti potrebbe essere un discendente evolutosi da esemplari simili che sono andati sviluppandosi in Cina.
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