Alla ricerca delle origini per assicurasi un futuro: musei, ricerca scientifica, progetti di sostegno alla formazione, ecco il piano dell’Etiopia per costuire il suo futuro
Ad Addis Abeba si sta costruendo la nuova sede del Museo Nazionale, un progetto da 10 milioni di dollari finanziato dal tesoro etiope. Uno sforzo enorme per una delle nazioni più povere del mondo, segnata da carestie, malattie e conflitti armati. Uno sforzo che parte dal passato remoto dell’umanità, che ha mosso i suoi primi passi proprio in questa zona del pianeta, e che punta verso un futuro migliore per i suoi abitanti. “Vogliamo raggiungere il resto del mondo.” Afferma il Mohammoud Dirrir, ministro della cultura e del turismo.
Il rinnovamento del Museo Nazionale fa parte di un ampio progetto che coinvolge le università di tutto il paese con progetti di divulgazione con l’intento di diffondere la cultura scientifica, di sostenere la ricerca e di sviluppare il turismo. Nell’ultimo triennio, il governo etiope ha triplicato il numero di università, e per i prossimi 5 anni ha promesso 10 milioni di dollari per la formazione di 10.000 studenti di master e 2000 studenti di dottorato. Un impegno notevole anche per una nazione più ricca. Lo scopo è di promuovere la formazione dei giovani e sostenere programmi di ricerca a lunga durata, diminuendo gradualmente la dipendenza dagli altri paesi.
Naturalmente non mancano le difficoltà e le critiche. E non sempre le esigenze delle parti coincidono: per esempio molta parte della comunità scientifica si è levata contro la decisione di mandare lo scheletro di Lucy, la famosa prima donna antica 3,2 milioni di anni, in una mostra itinerante negli Stati Uniti. Secondo i critici, i resti di Lucy sono troppo fragili per sopportare un tale viaggio, che si prevede duri alcuni anni. Tuttavia i proventi dell’itineranza andranno a beneficio del museo…
È vero che aprire i siti degli scavi ai turisti, costruendo strade e allestendo strutture e negozi di souvenir, rischia di rovinare questo patrimonio inestimabile, tuttavia molti sostengono che sia possibile integrare gli interessi di scienza, turismo e culture locali, e le autorità etiopi stanno lavorando per questo.
Fra tre mesi il grande nuovo museo aprirà, anche grazie all’aiuto di altri paesi: per esempio la Francia fornisce gli arredi e il Giappone l’allestimento della sezione dedicata agli ominidi. Inoltre si sta progettando un altro museo con il finanziamento di 10 milioni di euro dell’Unione Europea, tutto dedicato all’evoluzione umana, che sarà costruito nella capitale o nelle sue vicinanze.
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