Bloccando l'azione di due geni che limitano la produzione di interferone si amplificano le capacità di autodifesa dei topi contro i virus
Non funziona ancora sugli esseri umani. Tuttavia gli scienziati d dell’Università di McGill in Canada hanno pubblicato su Nature uno studio che riguarda la scoperta di un processo in grado di aumentare le difese naturali delle cellule contro i virus, rendendole immuni dall’influenza e da altri agenti pericolosi.
Nel corso della storia dell’umanità, i virus dell’influenza hanno ucciso milioni e milioni di persone. Oggi si teme che il virus dell’influenza aviaria H5N1 che colpisce gli uccelli possa mutare in una forma che attacchi gli esseri umani causando una pandemia. Negli ultimi anni, anche altri virus, come la Sars, hanno provocato allarme a livello globale per la salute umana.
I ricercatori hanno isolato e bloccato due geni nei topi che reprimono la produzione di interferone, una sostanza in grado di combattere l’azione dei virus. In questo modo i topi hanno prodotto alti livelli di interferone, impedendo al virus di riprodursi.
Non sono stati registrati effetti collaterali negativi, e per questo gli scienziati sono ottimisti: pensano di poter sviluppare questo metodo per applicarlo agli esseri umani, sebbene con molta cautela.
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