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La musica come strumento scientifico
A pochi mesi dalla improvvisa scomparsa di Vittorio Cafagna, matematico e musicista dell'Università di Salerno, abbiamo incontrato il suo compagno di ricerche Domenico Vicinanza, co-fondatore del laboratorio SoundLab e membro del gruppo GRID Deployment del CERN di Ginevra, che ci racconta la loro avventura umana e scientifica che li ha portati a usare la matematica per esplorare la musica e la musica per esplorare il mondo.
(5 aprile 2007)
Lamberto Laureti
 
Angelo Camerlenghi
 
Marco Caldiroli
 
Alessandro Crise
 
Alfonso Bosellini
 
Daniela Esu
 
Grazia Giberti
 
Giuseppe Civitarese
 
Roberto Mazzuoli
 
Antonio Meloni
 
Stefan Nielsen
 
Francesco Princivalle
 
Anna Riggio
 
Paolo Rizzi
 
Guido Saracco
 
Sandro Scandolo
 
Andrea Scarpini
 
Aldo Zollo
 
Dario Slejko
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Ferdinando Moretti Foggia
<p>Ferdinando Moretti Foggia è laureato in Geologia e lavora per Agamai, una società di naturalisti che realizza percorsi didattici interdisciplinari utilizzando le nuove tecnologie. In particolare, si occupa dello sviluppo di tecniche didattiche, della progettazione e dell'erogazione di percorsi di educazione ambientale legati alle tematiche della geologia, della paleontologia, dell'ecologia e della tutela del territorio (protezione civile) per le scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, progetta e realizza eventi di divulgazione dedicati alle amministrazioni locali, alle biblioteche, a gruppi culturali. Occasionalmente, torna anche ad occuparsi di prospezione geopaleontologica in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano e con il Museo Civico dei Fossili di Besano (VA).</p>
Franco Cucchi
<p>Franco Cucchi si è laureato in Scienze Geologiche all'Università di Trieste nel 1972. Oggi nella stessa università è docente di Geografia fisica e di Geologia applicata e svolge un'intensa attività di ricerca, oltre a coordinare il Gruppo di Geomorfologia, Geologia Applicata e Cartografia Informatica del Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine. I suoi campi di studio sono la geologia e la geomorfologia applicate al carsismo (litologia, tettonica, morfologia epigea ed ipogea, speleologia, idrologia, utilizzo del territorio, vulnerabilità). Gli piace anche occuparsi di idrogeologia e dinamica e protezione dei versanti.</p>
Giuliano Brancolini
<p> <meta http-equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8" /><title>Borgo Grotta Gigante, </title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 2.0 (Linux)" /><meta name="AUTHOR" content="x" /><meta name="CREATED" content="20070402;13340000" /><meta name="CHANGEDBY" content="Giuliano Brancolini" /><meta name="CHANGED" content="20070402;13340000" /><style type="text/css">&amp;amp;lt;!-- @page { size: 8.5in 11in; margin: 0.79in } P { margin-bottom: 0.08in } --&amp;amp;gt; </style> </p><p>Giuliano Brancolini è esperto nell’utilizzo di metodi sismici per la prospezione del sottosuolo. Laureato in scienze geologiche all’Università di Trieste, ha iniziato a lavorare all’AGIP, prima a Milano e poi in Tunisia, nel campo delle ricerche di idrocarburi. Dal 1984 è ricercatore all’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), dove, per sei anni è stato direttore del Dipartimento di Geofisica della Litosfera. È coordinatore nazionale del Settore Geofisica del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Ha svolto ricerche sulle Alpi, il mare Mediterraneo e l’Antartide, dove ha partecipato a quattro spedizioni a bordo della nave da ricerca OGS-Explora</p> <p></p>
Tommaso Pinat
<p>Il suo campo di ricerca principale è la sismologia. In particolare si occupa dello studio degli tsunami per la costruzione di mareogrammi sintetici di maremoti storici (per esempio, terremoto e maremoto del 1755 di Lisbona) o per il calcolo di scenari di pericolosità tsunamigenica (per esempio, area adriatica). Inoltre si occupa della struttura della zona del Mare di Scotia in Antartide, della struttura litosfera-astenosfera della regione alpina e di modellazione di sismogrammi sintetici con vari metodi a una e due dimensioni.</p><p><br /></p>
Franco Rapetti
<p>Franco Rapetti è professore di Geografia Fisica e Geomorfologia al Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa. Nelle sue ricerche si occupa di meteorologia e climatologia storica, climatologia regionale, tendenze climatiche e climatologia applicata ai processi di erosione del suolo. Nell'ambito delle ricerche sull'erosione del suolo ha studiato i processi di erosione nei terreni argillosi della Toscana, mentre nel campo dell'idrologia ha studiato i processi di formazione dei deflussi in substrati argillosi in ambiente mediterraneo. Ha studiato la climatologia delle Alpi Marittime in relazione ai fenomeni glaciali e il clima della Toscana elaborando una carta climatica della regione a grande scala. Nel campo degli studi sui climi del passato ha analizzato le serie storiche di Lucca e di Camaiore raccolte da G .B. Conti e da P. Butori fra il XVIII secolo e il XIX secolo.</p>
Fulvio Crisciani
<p>Laureato in Fisica e diplomato alla Scuola di perfezionamento in Fisica dell’Università di Trieste, è primo ricercatore presso la Sezione di Oceanografia chimica e fisica “Francesco Vercelli” di Trieste deII’ISMAR-CNR (Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche). Nelle sue ricerche si interessa di fluidodinamica geofisica (che insegna anche all'Università di Trieste), ed in particolare degli aspetti matematici della teoria della circolazione a grande scala dell'oceano. L'oggetto delle sue indagini sono le equazioni quasi-geostrofiche che costituiscono un adattamento di quelle di Navier-Stokes per i fluidi in moto a grande scala (50-1000 km), soggetti alla rotazione terrestre ed alla stratificazione di densità e di corrente. È socio fondatore dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia e presidente regionale del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. </p>
Ugo Leone
<p>Ugo Leone insegna Politica dell'Ambiente all'Università di Napoli Federico II. I suoi interessi di ricerca si sviluppano in due campi integrati o integrabili: il Mezzogiorno e le politiche dell'ambiente. In questo senso il superamento delle "tradizionali" politiche di sviluppo e la nuova concezione delle politiche dell'ambiente può essere il modo durevole di realizzare sviluppo economico e crescita sociale con particolare riguardo al (ai) Mezzogiorno. È autore di alcuni libri, tra cui: <i>Sicurezza ambientale</i> (Guida, 2007); <i>La sicurezza fa chiasso. Ambiente rischio qualità della vita</i> (Guida, 2004); <i>Nuove politiche per l'ambiente</i> (Carocci, 2002); <i>L'acqua. Una quotidiana rappresentazione</i> (CUEN, 1996). </p>
Fabio Romanelli
<p>Fabio Romanelli dopo la laurea in fisica ha conseguito il dottorato in geofisica all'Università di Trieste. Attualmente è ricercatore di sismologia al Dipartimento di Scienze della Terra di Trieste. I suoi studi riguardano principalmente la variabilità del moto sismico del suolo e l'effetto della gravità sulla propagazione delle onde Rayleight che servono a studiare la propagazione delle onde gravitazionali in un mezzo liquido (tsunami).<br /></p>
Francesco Giusiano
<p> Fisico sperimentale con un po' di competenza nel campo della rivelazione di radiazioni ionizzanti e in altri settori sperimentali, come lui stesso si definisce, Francesco Giusiano è docente di Fonti di Energia Alternative e Fisica Ambientale all'Università di Parma. Si interessa alle misure di radioattività, e al tempo della messa in funzione della centrale di Caorso ha incominciato a interessarsi anche di problemi di energia e ambiente e di sostenibilità. Con l'aiuto di due preziosi (e gratuiti) collaboratori mantene vivo il sito <a href="http://www.fis.unipr.it/sustain" target="_self">www.fis.unipr.it/sustain</a>, dedicato appunto alla sostenibilità.</p>
Marcelo Enrique Conti
<p>Dopo il dottorato in tecnologie alimentari conseguito all'Università La Sapienza di Roma, Marcelo Enrique Conti continua a svolgere ricerche nella stessa università, all'interno del Dipartimento di Controllo e Gestione delle Merci e del loro Impatto sull'Ambiente, dello SPES - Development Studies Research Centre. Insegna inoltre Environmental Impact Assessment. I suoi studi riguardano l'ambiente, e in particolare lo studio degli ecosistemi e della loro biologia per valutarne qualità e cambiamenti.</p>

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