Una nuova rivista sulle ricerche nel campo dell’acqua potabile è a disposizione di tutti i lettori interessati: gratis.
L’acqua, e in particolare l’acqua potabile, è una delle emergenze mondiali più impellenti. Ricercatori in tutto il mondo lavorano, a diversi livelli, sui migliori sistemi per rifornire il modo di acqua potabile, in particolare le zone più critiche dei paesi poveri. Da oggi sarà possibile tenersi aggiornati sulla ricerca in questo settore con una nuova rivista, DWES, una pubblicazione congiunta della Technische Universiteit di Delft e dell’Institute for Water Education dell'UNESCO.
La rivista, che viene pubblicata online, è gratis per i lettori, ma, come tutte le cose, ha bisogno di finanziamenti per essere prodotta, e prodotta secondo dei seri criteri di qualità. E allora chi paga per la sua produzione? Gli autori!
Per quanto strano possa sembrare, questo modello economico, detto Open Access, è ormai piuttosto diffuso e la discussione su che cosa e come debba essere una pubblicazione specialistica è all’ordine del giorno in diversi settori scientifici. La diffusione dei risultati della ricerca è di fatto una parte, integrante e importante, della ricerca stessa: se i risultati non venissero comunicati nel modo più ampio possibile rimarrebbero sconosciuti e la scienza non potrebbe proseguire nel suo lavoro. Inoltre le riviste scientifiche svolgono anche il delicato e fondamenteale compito di selezione dei risultati in base alla qualità: normalmente ogni lavoro di ricerca viene sottoposto al vaglio di uno o piò valutatori (referee), veri e propri arbitri sulla pubblicabilità della ricerca. Se il lavoro non è originale o se non rispetta gli standard di qualità richiesti, non viene pubblicato. Solo i lavori migliori, con un sufficiente contenuto di innovazione, passano la selezione e si accreditano come veri lavori di ricerca. Più una rivista è autorevole più fitto è il suo filtro selettivo e maggiore il prestigio che ne riceve la ricerca e i suoi autori.
Visto l’importante ruolo che ricopre la comunicazione dei risultati scientifici, sembra ragionevole quindi che i suoi costi ricadano sul bilancio della ricerca e non in quello delle biblioteche, cioè dei lettori. I lettori,in particolare studenti e ricercatori dei paesi poveri che comunque non avrebbero le risorse per accedere alle informazioni pagando l’abbonamento, hanno quindi il vantaggio di poter leggere gratuitamente i risultati più recenti della ricerca internazionale.
Si tratta di un modello economico ed editoriale ancora in via di sperimentazione, tuttavia la strada sembra ormai segnata.
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