Se il numero dei veicoli ad alimentazione ibrida aumenterà, sarà necessaria una seria pianificazione della distribuzione di energia elettrica
Tutto dipende dall'ora in cui si “metterà in carica” l'auto. Secondo un recente studio dell'Oak Ridge National Laboratory, pubblicato sul numero corrente di ORNL Review, l'aumento di macchine elettriche avrà un serio impatto sull'efficienza della rete elettrica, che dipenderà molto dall'ora in cui gli automobilisti decideranno di ricaricare la batteria dei veicoli. “Alcune ricerche presumono che i proprietari caricheranno l'automobile solo durante la notte” spiega Stan Hadley del Cooling, Heating and Power Technologies Program di ORNL. “Questa assunzione però non tiene necessariamente conto della natura umana."
Secondo il ricercatore è più probabile che i consumatori si attacchino alla rete elettrica quando è più conveniente, piuttosto di quando è più utile per il sistema. Per questo motivo è necessario che vengano creati degli incentivi. Altre soluzioni potrebbero essere dei caricabatterie “intelligenti” che si attivano solamente all'ora giusta.
In un'analisi sul potenziale impatto delle macchine ibride fra il 2020 e il 2030 i ricercatori di ORNL hanno analizzato gli effetti previsti sulla richiesta di energia elettrica, sulle infrastrutture, sui prezzi dell'energia e sulle emissioni di gas serra. Il modello usato nello studio ha mostrato che il bisogno di energia extra diventerà critico nel 2030, quando le macchine ibride saranno la maggioranza negli Stati Uniti.
Nel caso peggiore, il modello ha evidenziato la necessità di 160 grandi centrali elettriche in più rispetto a quelle già quelle esistenti negli USA per far fronte alla richiesta di energia. Questo accade quando la simulazione prevede la ricarica giornaliera per le cinque del pomeriggio. Lo scenario migliore invece si è verificato quando la carica è stata spostata dopo le dieci di sera: in questo caso il bisogno extra è molto ridotto (fino a solo otto centrali in più).
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