La Holmes, troppo debole per essere vista a occhio nudo, da martedì ha cominciato a brillare un milione di volte più del solito. Forse è merito del calore del Sole, ma il bagliore è destinato a svanire.
Da martedì scorso nel nostro cielo è possibile osservare una nuova stella. Si tratta di una cometa che di solito è troppo debole per essere vista a occhio nudo ma che all’improvviso ha cominciato a brillare con un bagliore un milione di volte più luminoso del normale.
Secondo gli astronomi la cometa potrebbe essersi spaccata al suo interno per poi espellere di getto nuvole dense di polvere e gas. Un fenomeno avvincente che, però, potrebbe svanire nel giro di pochi giorni o, al più, settimane.
La cometa 17P/Holmes, che gira attorno al Sole su un’orbita lunga sette anni e dalla lunghezza simile a quella di Giove e doppia rispetto alla rivoluzione terrestre, di solito è 25 mila volte troppo sfumata per poter essere appena percepita dal nostro occhio. Eppure dal 23 ottobre assomiglia a una luminosa stella gialla.
“È come se il nostro occhio all’improvviso vedesse Saturno con la stessa brillantezza della Luna piena” ha scritto David Morrison, scienziato dell’Istituto di Astrobiologia della Nasa, in una newsletter.
Le comete, però, vanno incontro spesso a cambi repentini di luminosità e si pensa che ciò accada quando il calore del Sole fa evaporare il ghiaccio da poco depositatosi sulla superficie del corpo celeste. In questo modo il Sole permette alla polvere sottostante di eruttare e di aumentare la brillantezza della cometa.
Nel caso della cometa Holmes è possibile che si sia aperto un crepaccio nel nucleo dal diametro di meno di tre chilometri, che ha esposto il ghiaccio al calore del Sole. Non è la prima volta che questa cometa brilla. Nel 1892, infatti, benchè debolmente, divenne visibile quel tanto da essere scoperta da un astronomo di nome Edwin Holmes, che poi le diede il suo nome.
In quel caso la sua luminosità cessò per poi riapparire l’anno successivo prima di oscurarsi definitivamente. Da allora gli astronomi l’hanno osservata nel 1899 e nel 1906 mentre passava molto vicino al Sole, ma poi l’hanno persa di vista fino al 1964 quando Brian Marsden, ex direttore del Minor Placet Center dell’Istituto di Astrofisica Harvard-Smithsonian in Massachussetts, calcolò con precisione la sua posizione.
“Da allora – rivela Marsden – si è comportata bene. Almeno fino a martedì scorso”. La cometa Holmes, comunque, può essere osservata nella costellazione Perseo.
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