Proprio quando i paesi in via di sviluppo stanno riuscendo a raggiungere alcuni buoni risultati, ecco che si affacciano nuovi problemi. Mai come oggi, infatti, le donne di questi paesi riescono a raggiungere la mezza età, ma il rovescio di questa medaglia è l’aumento vertiginoso del cancro alla cervice uterina.

Adesso, però, due case farmaceutiche che producono vaccini contro il papilloma virus (HPV), responsabile della maggioranza dei casi di cancro, hanno promesso di rifornire i paesi poveri del vaccino a basso costo.

Alla conferenza delle Nazioni Unite per lo sviluppo delle donne, tenutasi a Bruxelles la scorsa settimana, la Merck, una delle due aziende, ha addirittura promesso di donare una quantità di vaccino necessaria a curare un milione di donne nei prossimi cinque anni. Un ciclo di vaccino negli Stati Uniti costa 360 dollari.

Delle 250 mila vittime provocate ogni anno dal cancro alla cervice, ben l’80 per cento risiede nei paesi in via di sviluppo, mentre nei paesi ricchi lo screening preventivo ha quasi del tutto annullato le percentuali di morte. Uno screening che la conferenza di Bruxelles ha auspicato anche per i paesi poveri.

HPV è un’infezione trasmessa per via sessuale; per questo il vaccino è indirizzato verso le ragazze non ancora attive sessualmente. Le donne più mature, invece, dovranno ancora per anni accontentarsi dello screening che individua i minimi cambiamenti che possono portare al cancro.