Mamirauà, lunedì 16 agosto 2010

Si torna a scuola!

(dal diario di Alberto)

Stamattina siamo stati invitati alla scuola dei Caburini. Qui le stagioni sono al contrario e si va a scuola a ferragosto.  Questa non è l’unica differenza con le nostre scuole. La campana è un cilindro di metallo arrugginito, recuperato chissà dove, che il maestro, Roni Von, colpisce con un bastoncino anch’esso arrugginito. Al suo suono, escono bambini da ogni casa, tutti diretti nella palafitta-scuola.  C’è un un‘unica classe  per una trentina di bambini di età tra i 6 e i 12 anni. Ci presentiamo e spieghiamo cosa stiamo facendo in Amazzonia, mentre mia madre traduce in portoghese. Poi tocca a loro raccontarci come funziona la loro scuola. 

Photos School

Il maestro Roni Von stamattina fa lezione sulla conservazione delle tartarughe. Lui è esperto, perché è stato formato dagli scienziati di Mamirauà. Ci insegna come riconoscere un nido di tartaruga in una zona non protetta della spiaggia, per spostare le uova in un recinto fatto apposta nel villaggio, dove potranno schiudersi senza pericolo.  Questa è una delle attività che i Caburini svolgono per la Riserva di Mamirauà. I soldi che ottengono in cambio li utilizzano per acquistare cose utili alla comunità, come il generatore o il combustibile diesel per alimentarlo. – Ma – spiega Roni Von – il vantaggio principale per tutti è la sicurezza di fare qualcosa per combattere l’estinzione delle tartarughe! –  Ab, che ci ha raggiunto per  assistere a questa lezione speciale, dice che il ruolo delle popolazioni locali per la conservazione delle specie è fondamentale. Roni Von spiega che questo programma esiste dal 2005 e con esso proteggono due specie di tartarughe d’acqua dolce, la Aça (tartaruga amazzonica) e la Tracaja (Podocnemis unifilis, o tartaruga a macchie gialle), che erano in forte pericolo di estinzione prima che il programma di conservazione cominciasse. Le uova vengono prelevate dalla spiaggia appena deposte dalle tartarughe e trasportate in un quadrato di sabbia recintato nel villaggio, dove si schiudono dopo 40 a 70 giorni. I Caburini lavorano con gi scienziati su questo progetto perché hannno lo stesso obiettivo: proteggere le specie e la foresta, perché la foresta svolge un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di queste comunità. Anche Ab ha partecipato a un programma simile in Grecia, per la protezione delle foche monache del Mediterraneo. – Quando abbiamo cominciato, assieme a un gruppo di biologi greci – erano rimaste solo 600 foche nella zona – ci racconta. – La minaccia principale erano i pescatori locali, che vedevano la foca come un rivale nella pesca! Siamo riusciti a convincerli che la vera minaccia erano invece i pescherecci a strascico nel Mediterraneo ! E così abbiamo stabilito col governo greco una zona protetta per le foche, dove l’accesso ai pescherecci è proibito.  I pescatori locali si sono resi conto che la protezione delle foche non era un pericolo, ma un beneficio per loro!  Le loro catture di pesce nella zona protetta infatti sono aumentate notevolmente e continuano ad amentare dopo il divieto di accesso ai pescherecci. E così sono anche stati motivati a collaborare al programma di conservazione e al centro di ricerca e, grazie alla loro partecipazione, il numero di foche continua ad aumentare. Credo davvero che il coinvolgimento dei locali nei programmi di conservazione, così come la formula dell’ecoturismo che abiamo sperimentato nella riserva di Mamirauà, siano tra le soluzioni migliori  al problema della perdita di biodiversità. –