Fernando de Noronha, mercoledì 28 luglio 2010

BENVENUTI AL PARADISO
(dal diario di Paola)

 “Il Paradiso è qui” furono le prime parole del navigatore Amerigo Vespucci quando scoprì Fernando de Noronha il 10 agosto 1503, durante la seconda spedizione alla scoperta delle coste brasiliane, sponsorizzata dall’aristocratico portoghese Fernao Loronha. È stata anche la nostra impressione, nell’avvistare Fernando de Noronha, attraverso un cielo sorprendentemente nuvolo, prima di atterrare a bordo del volo della GOL (uno dei pochi che trasportano su quest’isola un massimo di 200 visitatori al giorno), ma appena atterrati, le immagini paradisiache e i panorama mozzafiato che abbiamo visto dall’aereo hanno lasciato il posto alle nubi e alla pioggia. Dove sono finite le spiagge di sabbia bianchissima, i “Morros” e i Picos” le verdissime montagnole di origine vulcanica che cospargono l’isola principale, coperti di piante tropicali di strabiliante bellezza, le cascate di acqua cristallina che sgorgano dalle rocce e le liane alla Tarzan? Non li vediamo più perché sono coperti dalla nebbia. I 24 gradi annunciati dal pilota prima dell’atterraggio si sono quanto meno dimezzati una volta a terra e persino le nostre buggies arrancano nel fango delle strade non asfaltate e piene di buchi dell’isola, per arrivare nel posto dove possiamo dormire solo questa notte, come ci ha spiegato Lau, a causa di un overbooking. Le alternative che questa dolce ragazza locale ci propone non vanno bene, il budget minimo per una stanza semplice in una pensione locale è di circa 200€ al giorno a persona! Non c’è da meravigliarsi se è proprio qui che si trova la pensione più cara di tutto il Brasile, la Pousada Maravilha (che onestamente il nome lo merita), 1000€ a persona al giorno! Fango, pioggia, over-booking, overpricing… non proprio quello che ci aspettavamo dal nostro primo giorno a Noronha!

 Grazie al miracoloso incontro con Cristiano, un giovane romano che arrivò qui in vacanza per una settima 8 anni fa e invece ci è rimasto a vita, riusciamo finalmente a sistemarci nella Pousada Ares de Noronha, a Vila do Trinta, uno dei tanti villaggetti sparsi nell’area di 26 km2 dell’isola. Ci arriviamo stretti in una dune-buggy che Cristiano ci ha trovato per un prezzo ragionevole, tra gli spruzzi di fango dalla strada senza asfalto e filari di costruzioni modeste, un po’ demodé ma dal fascino tutto locale e bar, ristoranti supermercati e farmacie dall’aspetto un po’ precario. La casetta con i muretti intorno alla veranda dipinti di giallo e azzurro, il piccolo giardino tropicale sul retro e soprattutto il sorriso e l’abbraccio caloroso di Etilene, la padrona di casa, che ci tratta come se fossimo i suoi nipoti, ci fa sentire già meglio.

Al pomeriggio, appena esce un po’ di sole, andiamo in buggy al Buraco da Raquel, una spettacolare formazione geologica sulla spiaggia. E dopo il nostro primo incontro col mare alla Praia do Cachorro ci sentiamo finalmente in paradiso. Non piove più e quest’isola ha mantenuto già tutte le promesse: acqua cristallina, paesaggi mozzafiato ovunque si posi lo sguardo e armonia tra uomo e natura sono le definizioni più adatte per questo santuario di biodiversità marina, ma non solo. Fregate, sule, l’endemico vireo, pesciolini piccoli e colorati che ti mordono teneramente, razze e due tartarughe marine avvistate al primo tuffo in mare: niente male come primo giorno! I Minidarwin hanno già cominciato ad annotare e valutare le specie avvistate, per compilare una Hit Parade molto speciale. Sarà dura eleggere la specie della settimana dopo il nostro soggiorno nell’isola Paradiso.