Manaus Ducke, martedì 3 agosto 2010

Visita al Giardino Botanico della Riserva Ducke di Manaus

(dal diario di Polina)

 Il Giardino Botanico di Manaus è un posto magnifico, con una miriade di piante, fiori, insetti, alberi e animali che uno pensa di trovare solo nel paradiso terrestre, e invece qui sono proprio davanti a te. Ci sono diversi sentieri fatti apposta per osservare le piante e gli animali, e ognuno ha un colore diverso che indica un tema. Alberto ha subito voluto fare il più lungo, quello giallo, lungo 3 km. Le nostre guide, Leonardo e Alicia, ci hanno dato un binocolo a testa, perché non è semplice vedere gli animali, soprattutto quelli in cima agli alberi, che sono alti fino a 60, 70 metri. La cosa più importante da fare è il silenzio. – Se state zitti, è più probabile vedere animali, che si nascondono appena sentono la presenza umana – ci ha detto Alicia. – Se vedete un animale, fate segno agli altri senza parlare. Ma, nonostante il nostro silenzio, nella foresta il rumore è continuo. Sono soprattutto insetti, che sono ovunque e non smettono mai il loro brusio.
Appena iniziato il sentiero, ad ogni angolo, abbiamo scovato una sorpresa: un insetto o una pianta mai vista. Abbiamo riconosciuto alcune piante dai frutti simili ma un po’ diversi da quelli che troviamo sulle nostre tavole: un banano dalle mini-banane, una pianta con frutti che odoravano di vaniglia... ma non era vaniglia, era una pianta amazzonica che non avevamo mai visto. Animali dai nomi strani, che non possiamo nemmeno tradurre, come il Plica plica, un cugino dell’ iguana, ma più piccolo. E insetti dai colori vivacissimi, che sembrano finti, come il Bizorro, una specie di coleottero che sembra un gioiello. E poi palme, palme e palme, con frutti maturi. E banani grandi. E tante libellule. Leonardo ci ha detto che. dove ci sono le libellule, la qualità dell’aria è pura e vedere una libellula sull’ acqua è indice di purezza dell’acqua ed è così che i popoli della giungla riconoscono l’acqua da bere. Questo è un bell’esempio di come tutto nella foresta è collegato.
Poi siamo entrati in un’area di lavoro chiusa al pubblico (e Maxine ha subito chiesto come mai noi non eravamo del pubblico), dove Leonardo e i suoi colleghi conservano e studiano piante bellissime che da noi si vedono solo nei negozi di fiori. Fanno esperimenti su quali piante sopravvivono meglio, quali sono le loro misure, e proteggono le piante salvate dalla deforestazione.  Le prendono dalle zone dove la gente di Manaus raccoglie la sabbia per costruire, e le ripiantano qui proteggerle, studiarle e poi ripiantarle nella foresta. Kai ha subito avvistato un’orchidea bellissima, proprio come quelle che si offrono in regalo. Leonardo ci ha detto che ci sono oltre 300 specie di bromelide, la famiglia di cui fa parte l’ananas. Ne abbiamo visti tanti, ma quello che mi ha colpito di più è un ananas mini, giallo dentro, proprio come quelli grandi, ma non si mangia, perché rimane piccolo. Poi Leonardo ci ha chiesto di guardare dentro le foglie, e in quasi tutte le piante abbiamo trovato delle minuscole ranocchiette nascoste.
– Le ranocchie mangiano queste piante ? – ha chiesto Alberto. – No, ha risposto Leonardo. Le ranocchie vivono nella pianta senza danneggiarla. Proprio come le Brumelie, che si trovano in natura incollate al tronco di un albero, ma non ne impediscono la fotosintesi. Nella foresta la parola chiave è convivenza pacifica e armoniosa.
– Ma alle piante piace avere addosso un’altra pianta? – ha insistito Alberto. Leonardo ha risposto di si, perché queste piante non sono parassite, ma epifite, che vuol dire che non rubano il nutrimento all’altra pianta, ma le usano solo come base. Maxine invece ha chiesto se in questo giardino ci sono piante carnivore e la risposta è stata, per fortuna, che ora non ci sono nella collezione, ma che verranno presto.
– Ma gli uccelli mangiano queste piante? ha continuato Alberto.
 – No, ha risposto Leonardo - gli uccelli non sono il problema qui, il problema sono le persone che vengono a rubare i fiori!
E mentre seguivo con lo sguardo una coccinella, che qui chiamano Joanina, siamo arrivati nella parte dedicata alle felci. Questa pianta, molto utilizzata come ornamento nelle case, è per l’ INPA una specie da proteggere perché va molto di moda e tutti le vogliono in casa. Ma non è ancora protetta ufficialmente.
– E perché non le proteggete, sono così belle!? – ho chiesto.
– Perché la foresta amazzonica occupa la metà del territorio del Brasile ma ha meno del 10% degli abitanti e siamo troppo pochi per cambiare le cose che non vanno – risponde Leo con una certa amarezza.