Mamirauà, sabato 7 agosto 2010

Il benvenuto del Caimano

(dal diario di Alberto)

Ci sono più caimani che persone nella riserva di Mamirauá –sento dire da uno degli eco-turisti mentre ci imbarchiamo sul minuscolo battello che ci porta alla riserva. – Il rapporto è 90 a 1! –conferma Moraes, la guida indigena incaricata della nostra sicurezza. Per chi non lo avesse ancora capito, questo vuol dire 90 caimani per ogni umano! Bel modo di cominciare il nostro soggiorno nel cuore della foresta, ora si che sono d’accordo con Maxine e Polina, che la chiamano sempre “giungla”. Appena usciti dalla baia di Tefé, il paesaggio è già cambiato notevolmente. Non vediamo più strutture galleggianti, tronchi e cordame, labirinti di ponti e ponticelli interconnessi. Solo fiume e alberi, di cui si vede solo parte del tronco perché sono sommersi per diversi metri. In questo battellino bassissimo, sul pelo dell’acqua, gli unici animali che avvistiamo per tre quarti del tragitto verso Mamirauà non sono quelli che temiamo. Sfiorano le nostre orecchie eserciti di libellule, a testimonianza della pulizia dell’acqua di questo fiume, che per quanto scura, è talmente pulita che si può bere; e poi uccelli mai visti, di tutte le forme, dimensioni e colori, dai nomi esotici. In acqua, vediamo saltare regolarmente grossi pesci, sembrano delfini… ma ci saranno delfini nel fiume? Tra gli alberi lungo le rive avvistiamo scimmie scoiattolo che saltano e si dondolano tra i rami e persino i bradipi, arrampicati pigramente sulle cime, qui sembrano più attivi. Non oso interrompere Moraes mentre guida per chiedergli i nomi di uccelli, pesci e insetti variopiniti che ci scorrono davanti agli occhi come in un film 3 D, ne avremo di tempo e passeggiate per conoscere questa natura meravigliosa e intatta, per ora mi basta ammirarla. E così le due ore di tragitto passano velocissime, ma quando scorgiamo da lontano le case galleggianti dai tetti di paglia della Pousada Uakari, la previsione si rivela corretta. – Siamo circondati! Esclamano in coro Maxine, Polina e Kai. In qualsiasi direzione, avvistiamo il profilo preistorico e inconfondibile di decine di caimani neri, immobili a filo d’acqua! Sembra proprio che i 90 caimani per turista si siano dati appuntamento all’ingresso per darci il loro benvenuto alla Riserva di Mamirauà!

Il vero benvenuto ci aspetta sulla piattaforma davanti alla costruzione principale del Lodge Uakari, dove la gentile Bianca, una giovane biologa brasiliana ci presenta il suo team, tutti indigeni delle comunità ribeirinhe ai margini della riserva, che qui lavorano come cuochi, camerieri, tecnici, guide naturalistiche; i due più giovani, Jocinel e Ivanilson, 16 e 18 anni, faranno riprese con la telecamera della nostra avventura. Poi ci presentano il programma della settimana e soprattutto le regole da rispettare. Quella che sicuramente non dimenticheremo, dopo l’adunata di caimani a qualche centimetro sotto la piattaforma galleggiante, è: “VIETATO NUOTARE” !


La foresta nondata:

Alberto verso Mamiraua

Arrivo al Lodge Uakari

Circondati


A lezione di... Foresta Tropicale

(dal diario di Kai)

Dopo cena Bianca ci ha fatto una lezione sulla Riserva di Mamirauà e sulla foresta tropicale o foresta pluviale. Le foreste pluviali tropicali si dividono in quattro diversi strati, ciascuno dei quali ospita diversi habitat e diverse specie: suolo, sottobosco (con arbusti, tronchi e rizomi), la volta delle fronde e lo strato emergente. Quest’ultimo si trova solo nelle foreste tropicali, ed è composto da alberi altissimi, in grado di resistere al calore del sole e alla forza del vento. Oltre la metà delle 10 milioni (compreso tutto, animali, piante e insetti) di specie che si stima esistano sulla terra vivono nella foresta tropicale inondata e oltre il 20% dell’ossigeno di tutto il mondo è prodotto dalle sue piante. Nonostante questo, rimane pochissima foresta amazzonica sulla terra, solo il 6% della superficie, a causa della deforestazione. La riserva di Mamirauá occupa un grosso pezzo della foresta amazzonica, per proteggere e fare ricerca su molte delle sue specie minacciate: 300 specie di pesci, 35 mammiferi, 79 rettili e 370 uccelli. Uno dei programmi di maggior successo è quello sul caimano nero, che era quasi estinto solo una quindicina di anni fa, a causa del commercio di pelle, mentre ora è fuori pericolo (e forse mette noi in pericolo!). Mentre Bianca sta per concludere la presentazione, Polina chiede: – Ma i caimani possono saltare fuori dall’acqua? – Era proprio la domanda che ci voleva, subito prima di andare a letto! – Si certo, saltano fino a due metri fuori dall’acqua – risponde Bianca. E tutti noi, mentre ci dirigiamo verso la nostra capanna-stanza siamo ben attenti a verificare che nessuno di quegli occhi rossi galleggianti sull’acqua si avvicini abbastanza da saltare sulla passerella prima di attraversarla. Difficile prendere sonno, si sentono rumori strani e improvvisi nell’acqua proprio sotto i nostri letti e poi quello strano fischio che abbiamo percepito durante la giornata nel silenzio della notte è continuo e spaventoso... sembra un coro di fantasmi ! Ma cosa sarà?


Kai e il caimano