Ginevra, lunedì 28 giugno 2010
CI PREPARIAMO PER LA SPEDIZIONE
(dal diario di Paola, la divulgatrice)
Vi sembrerà strano, ma il nostro viaggio d'avventura in Amazzonia comincia... all'ospedale cantonale di Ginevra! Mancano quattro settimane alla partenza e oggi è il limite ultimo per farci vaccinare. I minidarwin di Ginevra, Maxine, Kai e Alberto, hanno già dato prova di coraggio nelle spedizioni passate: hanno nuotato con gli squali alle Galapagos (vedi Minidarwin alle Galàpagos), si sono arrampicati su un vulcano attivo, lo Stromboli, a 900 m di altitudine, ne hanno ammirato le eruzioni a soli 300 m di distanza, senza un lamento... (vedi Minidarwin sui Vulcani). Ma la prospettiva di un'iniezione li fa tremare come gattini che stanno per essere tuffati in acqua!
Maxine ha passato la mattinata a pizzicarsi il braccio sinistro, per "allenarlo" alla puntura, Kai ha cercato in tutti i modi di evitare di arrivare all'ospedale, nascondendosi dietro ogni angolo lungo la strada. Ma il più arrabbiato è Alberto, che odia le punture "Non capisco perché abbiamo bisogno di questo vaccino" ripete scontroso mentre facciamo la fila al Dipartimento Malattie Tropicali dell'Ospedale Universitario di Ginevra, dopo aver riempito il formulario con tutti i dettagli del viaggio. Gli spiego che il vaccino che sta per essergli somministrato è una versione innocua del virus della febbre gialla, una specie di "mutante" che non trasmette la malattia. " In Amazzonia esistono virus che il tuo sistema immunitario non conosce. "Vaccinarsi è come far conoscere ai tuoi anticorpi questi virus pericolosi, per combatterli meglio quando li incontrerai nella versione non innocua durante il viaggio".
"Allora vaccinarsi è come allenare io mio sistema immunitario a difendersi dal vero virus!" esclama Alberto. La spiegazione sembra essere abbastanza logica da convincerlo. "però - aggiunge - se tra quattro settimane finisce che annulli il viaggio, ti odierò a vita!"
"Ma perché questo virus giallo vive Amazzonia e non qui?" chiede Maxine, " e gli amazzonici, perché non si ammalano? "
"E se io preferissi ammalarmi tra un mese piuttosto che farmi vaccinare oggi?" aggiunge Kai. Comincia il solito fiume di domande. Invito i ragazzi a tenerle da parte per il professor Albert Osterhaus, uno degli scienziati che ci accompagneranno in questo viaggio. Albert, soprannominato Ab, è un virologo molto importante, che ha contribuito allo sviluppo di molti vaccini, tra cui quello della febbre suina. E' un vero esperto, la persona giusta per convincere i ragazzi ad accettare un dolorino passeggero nel braccio per proteggersi da malattie potenzialmente molto pericolose.