Fernando de Noronha, venerdì 30 luglio 2010
LA BAIA DEI DELFINI ...
(dal diario di Alberto)
Questa mattina ci hanno fatto svegliare alle 5h00, quando era ancora buio, perché qui siamo all'equatore e fa giorno alle 6h00, e notte esattamente dodici ore dopo. Ci siamo arrampicati con un gruppo di biologi marini lungo un sentiero pieno di fango nel verde che ci ha portato a una scogliera alta 50 metri, con vista sulla Baia dos Golfinhos, la Baia dei Delfini. Mi sono chiesto perché svegliarsi prima dell'alba per scalare una roccia, quando su quest'isola i delfini si vedono dappertutto, basta fare un giro in barca a un'ora decente. Infatti, i delfini che si vedono tutt'intorno a quest'isola sono di una specie "speciale" che si chiama in portoghese Golfinho Rodeador (in latino Stenella longirostris, Stenella dal lungo muso), perché saltano fuori dall'acqua un paio di metri, facendo grandi piroette. La seconda domanda che ho chiesto ai biologi che ci accompagnano è stata: - Perché fanno salti così alti? E a questa mi hanno risposto: - Probabilmente non solo per respirare - perché i delfini, lo sapete, sono mammiferi acquatici e non pesci - ma anche per comunicare meglio, formando bolle d'aria nell'acqua dopo ogni salto. Risposta convincente, anche se non definitiva perché questa specie i biologi la stanno ancora studiando e non hanno tutte le risposte. Ma non hanno risposto alla mia prima domanda, Perché siamo qui all'alba, perché proprio qui sulla roccia? E così abbiamo trascorso un'ora e mezza coi binocoli, a guardare il mare sotto di noi, e nessun delfino in vista. Cominciavano a innervosirsi anche gli adulti, e persino i biologi, credo stanchi di puntare i binocoli sull'orizzonte. Ma alle 7h00 in punto, ecco che uno di loro grida: - Laggiù! puntando il dito indice verso il lato sinistro della Baia, e da quel momento è cominciata un'attività frenetica e rumorosa, fatta dei tick, tick, tick" dei "contatori" in mano ai biologi, dei "click, click, click" delle macchine fotografiche del nostro gruppo e degli "splash" dei tuffi dei delfini. La danza dei delfini era cominciata nelle acque 50 metri sotto i nostri sguardi e noi l'ammiravamo attoniti e soddisfatti, con o senza binocoli. Nessuno più era nervoso, tranne Kai, che era più impaziente di prima, perché aveva preso l'obbiettivo sbagliato per la sua macchina fotografica.
- Ho capito che state contando quanti salti fanno - dico io a un biologo che sembrava meno occupato degli altri - adesso però, potete dirci perché questi delfini arrivano proprio qui, perché così presto al mattino e perché... così tanti ?!?
- Ogni giorno osserviamo qui una media di 300 delfini, tra le 5h00 e le 9h00 del mattino - mi risponde finalmente il biologo. E poi, sempre per questo vizio di non rispondere mai a tutte le nostre domande, rilancia lui la mia domanda: - Secondo voi perché proprio qui, nella Baia dos Golfinhos, c'è la più alta concentrazione al mondo di defini?
- Perché trovano da mangiare bene e in grandi quantità - rispondo io, in verità un po' seccato, visto che la domanda l'avevo fatta io per primo. - Perché questo è un posto meraviglioso per riposarsi - aggiunge Maxine. - Perché queste acque sono così trasparenti, che loro possono vedere i predatori da lontano ! - suggerisce Kai. - Le vostre risposte sono tutte giuste - ci congratula il biologo. E poi continua a spiegarci che l'arcipelago di Fernando de Noronha è l'unica sosta possibile in tutto l' Atlantico per questi delfini. - Nel Pacifico, ce ne sono molti di posti per riposarsi e quindi non si trova da nessuna parte una concentrazione così grande di delfini. Invece in Atlantico questo è l'unico posto che offre ai delfini acque chiare, profonde e calme per riposarsi, nutrimento e una visibilità di 50 metri, che consente loro di vedere per tempo i predatori e rifugiarsi prima che arrivino ad attaccarli. Per questo qui, ogni mattina, se ne vedono almeno 300 tutti assieme, a ricaricarsi le batterie prima di proseguire la traversata oceanica. - Qual è il peggior nemico del delfino? chiede Martina. - Lo squalo - risponde il biologo. - Gli squali amano la carne di delfino, è il loro cibo preferito. - Ma come fate a contarli con quell'oggetto che fa tick tick ed essere sicuri che non state contando due volte lo stesso delfino? chiedo io, che amo capire tutto fino in fondo. - Puntiamo il binocolo verso una zona specifica, dove vediamo delfini saltare fuori dall'acqua, e contiamo ogni salto che vediamo in quella zona. Poiché dopo ogni salto un delfino resta sott'acqua senza respirare per 13 minuti, siamo abbastanza sicuri di non contare due volte lo stesso animale - spiega il biologo.
- Alla fine è valsa davvero la pena alzarci presto per arrampicarci quassù - dice Kai, ormai calmissimo. Sono d'accordo con lui, ed è quello che pensano tutti nel gruppo mentre scendiamo lungo il sentiero del ritorno, pensando al giro in barca e a tutti i delfini che vedremo da vicino nel Parco Marino di Fernando di Noronha. L'unica un po' delusa sarà Maxine, perché una delle poche cose vietate dell'isola è tuffarsi in mare quando i delfini si avvicinano alla barca. Ma penso che, se ama davvero questi meravigliosi animali, capirà che è importante rispettarli per proteggerli!