Attenzione alle esplosioni che avvengono nel cielo: i piccoli asteroidi che esplodono prima di toccare terra possono essere più pericolosi di quanto si pensasse.
Gli asteroidi del diametro di qualche decina di metri attraversano l’atmosfera a una velocità 40-60 volte superiore a quella del suono e possono esplodere prima di toccare terra. A causa dell’elevato attrito e del riscaldamento, gli asteroidi si appiattiscono aumentando così la loro resistenza aerodinamica che può finire per disintegrarli. Sembra che un fenomeno del genere sia la spiegazione dell’esplosione di Tunguska avvenuta in Siberia del 1908, che distrusse circa 2000 chilometri quadrati di foresta.
Dato che queste esplosioni scaraventano materia su una vasta area e non producono nessun cratere di impatto, i ricercatori si basano su delle simulazioni al computer per calcolare la dimensione degli asteroidi che ne sono la causa. Le precedenti simulazioni relative all’asteoride Tunguska avevano ipotizzato un asteroide del diametro di circa 50 metri che esplose con una forza corrispondente a circa 10-20 milioni di tonnellate di TNT.
Le nuove simulazioni al computer effettuate da Mark Boslough del Sandia National Laboratories del Nuovo Messico (USA) hanno dimostrato che anche un asteoride di solo 30 metri di diametro avrebbe potuto provocare quell’enorme esplosione. Sembra quindi che i piccoli asteoridi possano provocare danni maggiori di quanto finora ipotizzato, cosa che rappresenta una preoccupazione se si considera che oggetti più piccoli di 140 metri non possono venire rivelati nelle loro orbite attraverso il Sistema solare.
Secondo Boslough le simulazioni precedenti sovrastimavano le dimensioni dei corpi all’origine delle esplosioni perché le consideravano simili a delle esplosioni nucleari che avvengono in un punto preciso dell’atmosfera. Di conseguenza il danno causato era calcolato solo in base alla dimensione, alla temperatura dell’esplosione e alla distanza dalla superficie terrestre. “Questo approccio non tiene conto di un fattore molto significativo, la quantità di moto,” dice Boslough. I suoi calcoli mostrano che la palla di fuoco continuerebbe a precipitare verso terra mentre esplode. Nel caso di Tunguska, non avrebbe raggiunto la superficie rimanendo ferma intorno ai 5 chilometri di altitudine, tuttavia l’onda di calore e l’onda d’urto si sarebbero propagate fino a terra provocando grande distruzione.
Sembra chiaro che i modelli precedenti non sono corretti, continua Boslough, che ha presentato i risultati alla conferenza annuale dell’American Geophysical Union a San Francisco. “Se si verificasse una di queste esplosioni su un’area densamente popolata, potrebbe uccidere un milione di persone.”
Michael Reilly, San Francisco
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