Gli astronomi hanno finalmente una prova dell'esistenza di dischi di materia che ruotano attorno ai buchi neri.

I quasar (quasi-stellar radio source) sono dei luminosissimi oggetti astronomici che costituiscono il nucleo attivo delle galassie.

Le teorie più accreditate sostengono che l'enorme quantità di luce che questi emettono proviene dai dischi di accrescimento che si formano da gas e polveri per effetto della forza gravitazionale dei buchi neri all'interno dei quasar.

Queste teorie sembrano oggi confermate dalle misure di Makoto Kishimoto e dei suoi colleghi del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn.

I ricercatori sono riusciti a isolare per la prima volta la radiazione infrarossa emessa dai dischi di accrescimento, distinguendola da quella emessa dalle nubi di polveri all'esterno dei dischi.

“L'emissione di radiazione dalle polveri calde intorno al disco è talmente forte da sommergere quella proveniente dal disco di accrescimento e ci impediva di osservarla,” dice Kishimoto.

Le teorie astronomiche sui quasar prevedono anche che la luce infrarossa emessa dai dischi di accrescimento debba essere leggermente polarizzata. Utilizzando questa ipotesi, il gruppo di Bonn ha osservato soltanto la porzione polarizzata della radiazione proveniente da sei diversi quasar che si trovano a una distanza media di cinque miliardi di anni luce dalla Terra e ha ottenuto per ognuno di essi uno spettro corrispondente a quello previsto per le regioni più esterne e fredde del disco di accrescimento.

“Questa verifica delle teorie standard,” come spiega Mishimoto, “costituisce un passo in avanti nel campo dei quasar” e l'osservazione della luce polarizzata permetterà di capire meglio la natura e le caratteristiche dei dischi di accrescimento.