La lobby del disegno intelligente lancia una rivista scientifica peer-reviewed.
L'anno scorso ha aperto un museo sulla creazione costato ben 27 milioni di dollari, quest'anno pubblica una rivista di “ricerca scientifica” con tanto di revisori, intitolata “Answers Research Journal” (ARJ): l'organizzazione creazionista Answers in Genesis ha deciso di combattere la scienza con le sue stesse armi, nonostante numerose sentenze impediscano negli Stati Uniti l'insegnamento scolastico del “disegno intelligente”, la teoria che vuole provare con metodi scientifici la creazione divina del mondo, negando altre tesi genuinamente scientifiche, come l'evoluzionismo.
La pubblicazione disponibile in internet è gratuita e completamente dedicata alla “recente Creazione e al diluvio universale in un contesto biblico”. Non desta stupore il fatto che i revisori che valuteranno le pubblicazioni sottomesse alla rivista saranno scelti fra coloro che “supportano le posizioni prese dal giornale”, come conferma Andrew Snelling, editore capo della rivista e geologo di Brisbane, in Australia. Questo però non è certo la più grave carenza “scientifica” del giornale. Viene infatti da chiedersi quali saranno i criteri per valutare la scientificità e la validità delle ricerche pubblicate.
L'evento è tutt'altro che trascurabile. Come spiega Eugenie Scott, direttore esecutivo del Centro Nazionale per l'Educazione Scientifica, una sentinella sull'educazione scolastica statunitense con sede a Oakland, in California, nonostante il divieto di insegnare il creazionismo a scuola, le associazioni religiose a livello locale fanno ancora di tutto per ostacolare l'insegnamento delle teorie evoluzioniste e di altre teorie scientifiche. Le pubblicazioni come ARJ sono parte di questa guerriglia incessante, il cui scopo è eliminare le materie scientifiche dai piani di studio locali. “Il creazionismo è vivo e vegeto, e esercita un notevole fascino su una sostanziosa minoranza del pubblico americano,” spiega Scott.
Keith Miller, un geologo creazionista della Kansas State University di Manhattan, mette in guardia gli scienziati. Secondo lui prendere una posizione troppo dura contro il creazionismo e in particolare contro il lancio di ARJ, potrebbe essere controproducente per la comunità scientifica, alimentando le accuse di pregiudizio nei confronti della religione. Secondo Miller gli scienziati dovrebbero piuttosto provare a insegnare ai non scienziati come funziona il processo scientifico.Ora c'è da chiedersi se alla pubblicazione accadrà quanto è successo all'insegnamento del creazionismo nelle scuole americane: non si capisce infatti come possa dichiararsi scientifica una rivista che di scientifico non ha nulla.
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