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Un roditore grande come un toro

Pubblicato lo studio di un cranio fossile appartenuto a un roditore vissuto tra i due e i quattro milioni di anni fa.

Un roditore grande come un toro

Se i ratti cittadini normalmente provocano un certo ribrezzo, come sarebbe la reazione di fronte a un loro parente grande come un toro? Per fortuna nostra la bestia in questione si è estinta molto tempo fa, e lo studio del suo cranio fossile è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista Proceedings della Royal Society B.

Lo studio dei resti fossili dell'animale, e la comparazione con i roditori esistenti e con i fossili di quelli estinti, ha determinato che la creatura doveva pesare all'incirca una tonnellata, con una lunghezza complessiva di tre metri. Il mammifero era verosimilmente erbivoro, e viveva nel territorio delle odierne foreste dell'Uruguay tra i 2 e i 4 milioni di anni fa.

In un'intervista alla Bbc, uno degli autori della pubblicazione, Rudemar Ernesto Blanco, dell'Insitute of Physics a Montevideo, in Uruguay, osserva che: “Se sei un roditore che non può correre bene, allora devi essere in grado di combattere contro gli altri predatori. Probabilmente aveva questa stazza per proteggersi”.

L'enorme cranio, con un diametro di 53 cm, è stato scoperto da un paleontologo dilettante nel territorio roccioso del Rio de La Plata, nel Sud del paese. I resti sono rimasti dimenticati nel Museo di Storia Naturale di Montevideo per tre anni, prima di essere studiati e identificati come una nuova specie: “Josephoartigasia monesi”.

Resti fossili di abnormi animali preistorici non una novità in Sud America. Altri esempi sono: un armadillo grande come un'automobile, un bradipo di terra gigante e altrettanto enormi uccelli.

Precedentemente sono stati identificati i resti di un altro roditore gigante (anche se di dimensioni inferiori) il Phoberomys pattersoni, una creatura di 700 kg scoperta nel 2003 in Venezuela, soprannominata “guinea-zilla”,

Il Sud America è un paradiso per i biologi, dal momento che le sue piante e animali si sono sviluppati in isolamento dal resto del mondo, e per i paleontologi costituisce una potenziale riserva incontaminata di fossili. “C'è un'alta probabilità di trovare altro materiale riguardo a questo fossile e altre specie”, afferma Blanco.

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