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Un pianeta caldissimo e scuro

Grazie a nuovi dati ottenuti dalla Spitzer Space Telescope, gli astronomi hanno scoperto nuove caratteristiche del pianeta extrasolare HD 149026b

Il pianeta HD 189733b


Uno dei pianeti più esotici conosciuti, che girano attorno a un’altra stella, è appena diventato un pochino più bizzarro, grazie ai nuovi dati provenienti dallo Spitzer Space Telescope. Le ultime osservazioni lo rendono il pianeta più scuro e più caldo mai scoperto.

“Quello che abbiamo scoperto è che non si trattava solamente di un pianeta caldo, come ci aspettavamo, ma che era veramente molto caldo” ha detto Joseph Harrington, astronomo alla University of Central Florida di Orlando, negli Stati Uniti.

La temperatura del pianeta HD 149026b, che si trova circa 25 volte più vicino alla propria stella di quanto non lo sia la Terra al Sole, raggiunge la cocente temperatura di 2040 gradi Celsius, quasi quanto una piccola stella.

Per fare le osservazioni, i ricercatori hanno usufruito del fatto che è uno dei 17 pianeti conosciuti a “transitare”, o passare direttamente, di fronte alla propria stella, quando può essere visto dalla Terra. Così, valutando di quanto diminuiva la luce infrarossa della stella, nel tempo in cui il pianeta le passava davanti, gli scienziati hanno potuto calcolare l’emissione infrarossa del pianeta stesso.

Il team ha scoperto che il pianeta non sembra riflettere alcuna luce proveniente dalle stelle, suggerendo che deve essere più nero del carbone. Ma, poiché è anche molto caldo, potrebbe ardere come la brace.

Gli scienziati non sono proprio sicuri del perché questo strano pianeta è così caldo. “Molte persone si scervelleranno per cercare di capirlo” ha commentato Harrington.

Gli elementi pesanti del pianeta, e cioè tutti gli elementi diversi da idrogeno e elio, potrebbero avere giocare un ruolo importante in questo fenomeno.

HD  149026b è ritenuto contenere più elementi pesanti di tutti gli altri corpi celesti nel nostro sistema solare, escluso il Sole. Questo perché è straordinariamente denso, con una massa interna di 70 – 90 volte quella della Terra.

I ricercatori sospettano che alcuni componenti chimici nell’atmosfera, come uno strato di ossido di titanio, potrebbe assorbire efficacemente la luce, e così surriscaldare il pianeta. Tuttavia, a queste temperature così alte, il titanio dovrebbe condensare e piovere al di fuori dell’atmosfera.

“Penso che la migliore teoria, ora, sia quella di avere qualcosa in grado di assorbire la luce, se è ossido di titanio o qualcos’altro, è comunque capace di scaldare e emettere efficacemente nell’infrarosso” ha detto Harrington al New Scientist.

I ricercatori hanno tenuto del tempo per fare ulteriori studi sull’atmosfera del pianeta, con tutti gli strumenti di Spitzer, non solo con l’Infrared Array Camera, verso la fine del 2007.

Nel frattempo, un altro gruppo di astronomi, guidato da Heather Knutson, una studentessa laureata all’ Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, in Massachusetts, negli Stati Uniti, ha elaborato la prima mappa termale di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare. La mappa suggerisce che il vento distribuisce il calore su tutto questo mondo.

HD 189733b passa davanti anche ai suoi ospiti. Il pianeta simile a Giove gira attorno alla sua stella in 2,2 giorni ed è più vicino alla sua stella di quanto non lo sia Mercurio al Sole. Mostra sempre la stessa faccia al suo sole, il che significa che è sempre giorno su un lato e sempre notte sull’altro.

Appena prima che il pianeta sparisse dietro alla stella, i ricercatori hanno dato un rapido sguardo al lato illuminato e lo hanno confrontato con quello buio. 

La mappa indica che la differenza di temperatura tra le due facce è solamente di qualche centinaia di gradi Celsius, molto meno di quanto ci si aspettava. Questo ha portato i ricercatori a ritenere che dei venti forti potrebbero diffondere il calore da una faccia all’altra.  

Sostenendo questa idea, gli scienziati hanno scoperto che il punto più luminoso, e quindi anche più caldo del pianeta, non sta di fronte alla stella, come ci si aspettava. E’ più in là di circa 30 °, suggerendo che getti caldi potrebbero circolare attorno al pianeta a diversi chilometri al secondo.

Knutson ha dichiarato che il loro prossimo passo sarà vedere se tutti i pianeti caldi simili a Giove hanno questi forti venti.

A 60 anni luce di distanza, HD 189733b è il pianeta transiente più vicino alla Terra. La mappa potrebbe essere usata come modello da applicare ad altri pianeti più distanti. In alternativa, con un telescopio più grande, la tecnica potrebbe essere applicata per mappare mondi simili alla Terra. “Penso che Heather Knutson abbia appena scritto un pezzo della Stele di Rosetta” ha affermato Harrington.

Questo pianeta ha un’altra sorpresa ancora per gli astronomi. Durante le loro osservazioni, il pianeta è sparito dietro la sua stella due minuti più tardi di quanto atteso se avesse avuto un’orbita circolare. Questo potrebbe significare che ci sono altri pianeti che si trascinano sulla sua orbita, troppo piccoli per essere rilevati.

Journal reference: Nature (doi:10.1038/nature05863) and (vol 447, p 183)

Kelly Young

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