È il rovescio della medaglia dell'esplosione industriale degli ultimi anni. E il programma Dragone, promosso dall'Agenzia spaziale europea, è stato promosso apposta per monitorare le concentrazioni di inquinanti sul paese asiatico.
La spettacolare crescita economica della Cina negli ultimi dieci anni sta cominciando a mostrare l'altra faccia della medaglia: l'inquinamento. Secondo uno studio pubblicato su Nature, infatti, la regione di Pechino fa registrare il più alto livello di diossido di azoto del mondo. Le emissioni in quest'area sono aumentate di sei volte rispetto all'epoca pre — industriale e nelle città il livello è oltre 1000 volte più alto che nelle campagne.
La ricerca è stata condotta da studiosi dell'Università di Brema, del Max — Planck Institut di Amburgo e del francese Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), all'interno del programma Dragone, lanciato dall'Agenzia spaziale europea per monitorare la qualità dell'aria in Cina con degli strumenti satellitari. Il diossido di azoto (NO2), insieme con l'ossido di azoto (NO), viene immesso nell'atmosfera dalle centrali energetiche, dall'industria pesante, dai trasporti su strada e dall'incenerimento di sostanze organiche. L'esposizione a questo gas in grandi quantità provoca danni ai polmoni e problemi respiratori, ma le conseguenze a lungo termine ancora non sono del tutto note.
La situazione mondiale, come spiega John Burrows dell'istituto per la fisica ambientale dell'Università di Brema, è a macchie di leopardo: "nell'Europa centro — orientale e sulla costa est degli Stati Uniti le concentrazioni di diossido di azoto sono stabili o addirittura registrano un lieve calo. In Cina, al contrario, c'è un sensibile aumento".
La crescita dell'inquinamento in Cina è allarmante: in pochi anni il numero di automobili private è raddoppiato e ormai il gigante asiatico è il più grande consumatore al mondo di rame, alluminio e cemento ed è il secondo importatore di petrolio dopo gli Stati Uniti. "Questo progetto — conclude Barrow — è un passo importante verso un sistema globale per l'osservazione dell'atmosfera: uno strumento necessario considerato l'ingresso del pianeta nel cosiddetto "Antropocene": l'era geologica in cui le attività umane rappresentano un fattore determinante nei cambiamenti climatici".
Un nuova forma di fungo comparsa nel 1999 rischia di annientare il 10% dello stock mondiale.
Uno studio su "Science" dimostra che le emissioni di metano causate dalle attività umane sono più antiche della rivoluzione industriale.
Una nuova analogia tra il satellite di Saturno e la Terra scoperta dalla sonda Cassini.
Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
Due studi su "Science" evidenziano mutazioni al cervello molto recenti legate a grandi avanzamenti culturali dell'umanità.
Un editoriale su Nature.com fa una rassegna di tutti gli errori all'origine del disastro della metropoli americana.
Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
Gli ultimi dati di Cassini rivelano un aspetto di Saturno molto diverso da quello che conoscevamo: gli anelli sono morbidi e ruotano lentamente. E i più piccoli di loro avvolgono tutto il pianeta.
È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Un gruppo di archeologi di Cambridge sostiene di aver trovato le prove. In una grotta francese, infatti, sono stati trovati sia reperti dei Sapiens che dei Neandertal. E l'analisi stratigrafica come quella al radiocarbonio fanno pensare a una coabitazione.
Dopo i successi di Huygens, un'altra missione si prepara a esplorare il satellite di Saturno. Stavolta sarà un aerobot, cioè un robot capace di volare e dotato di un certo grado di autonomia, tanto da poter rinunciare a un controllo da Terra della sua rotta.
Un nuovo indizio conferma la teoria del big bang.
Da anonimo iceberg nello spazio a corpo fra i più interessanti del Sistema solare. È il destino di Enceladus, visitato dalla sonda Cassini con risultati sorprendenti.
Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.
Una riserva naturale troppo affollata e una troppo vuota. La soluzione: il trasporto di quattrocento pachidermi su degli speciali camion per i prossimi otto mesi.
Due team di ricercatori e un vecchio quesito. La soluzione? Leonardo ci aveva visto giusto: due superfici hanno un coefficiente di attrito più alto se sono simili a livello molecolare.
Sono in grado di riconoscere l'altezza dei singoli suoni e quindi sono i neuroni grazie ai quali possiamo ascoltare la musica. E anche riconoscere una melodia indipendentemente dallo strumento con cui viene suonata.