Sono in grado di riconoscere l'altezza dei singoli suoni e quindi sono i neuroni grazie ai quali possiamo ascoltare la musica. E anche riconoscere una melodia indipendentemente dallo strumento con cui viene suonata.
Sono le cellule grazie alle quali possiamo goderci la musica, perché sono i neuroni responsabili della percezione dell'altezza dei suoni. Finalmente, Daniel Bendor e Xiaoqin Wang della Johns Hopkins University a Baltimora (Maryland), le hanno individuate grazie a una ricerca condotta sulle nostre cugine scimmie. I loro risultati sono pubblicati su "Nature".
Lo studio è stato condotto su una specie di scimmie callitricidi, alle quali sono state fatte ascoltare note diverse emesse da un computer, mentre i ricercatori registravano le loro risposte neuronali. In questo modo, è stato possibile individuare le singole cellule sensibili a specifiche frequenze. Le scimmie infatti, esattamente come la maggioranza degli esseri umani, distinguono le diverse note anche se sono emesse da due strumenti molto diversi tra loro, come un pianoforte e una tromba. Per secoli gli studiosi si sono chiesti quale fosse il motivo. E recentemente l'attenzione è stata rivolta a una particolare regione del cervello: la corteccia uditiva primaria, responsabile dell'elaborazione dei segnali sonori. Solo ora, però, sono stati identificati i neuroni giusti.
"È la prima dimostrazione del fatto che nel cervello ci sono neuroni che registrano l'altezza delle note", ha commentato Josh McDermott, del Massachusetts Institute of Technology. Gli scienziati ritengono che lo studio di questi neuroni potrà gettare luce sulle basi della percezione musicale, e in particolare svelare come il nostro cervello interpreti e apprezzi la musica. Rimane da scoprire il meccanismo con cui una frequenza sia capace di attivare un singolo neurone, ma il primo passo importante è stato fatto: secondo McDermott "si possono immaginare almeno un migliaio di studi a partire da questo".
Dopo i successi di Huygens, un'altra missione si prepara a esplorare il satellite di Saturno. Stavolta sarà un aerobot, cioè un robot capace di volare e dotato di un certo grado di autonomia, tanto da poter rinunciare a un controllo da Terra della sua rotta.
È il rovescio della medaglia dell'esplosione industriale degli ultimi anni. E il programma Dragone, promosso dall'Agenzia spaziale europea, è stato promosso apposta per monitorare le concentrazioni di inquinanti sul paese asiatico.
Un nuovo indizio conferma la teoria del big bang.
Da anonimo iceberg nello spazio a corpo fra i più interessanti del Sistema solare. È il destino di Enceladus, visitato dalla sonda Cassini con risultati sorprendenti.
Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.
Una riserva naturale troppo affollata e una troppo vuota. La soluzione: il trasporto di quattrocento pachidermi su degli speciali camion per i prossimi otto mesi.
Due team di ricercatori e un vecchio quesito. La soluzione? Leonardo ci aveva visto giusto: due superfici hanno un coefficiente di attrito più alto se sono simili a livello molecolare.
Se lo fa uno, lo fanno tutti: per i ricercatori che li hanno osservati, gli scimpanzé copiano i comportamenti dei loro simili, anche quando avrebbero delle valide alternative.
Non solo tridimensionale, ma anche capace di far sentire gli odori di una scena, proprio come se la si vedesse dal vivo. E il governo giapponese sta già investendo milioni di euro.
I vantaggi economici di questa scoperta sono potenzialmente enormi, soprattutto nal campo delle telecomunicazioni.
Uno dei principali bersagli delle critiche agli Ogm è caduto: si tratta del gene per la resistenza agli antibiotici, che è stato per la prima volta ottenuto da un vegetale, anziché da un batterio.
Un'altra missione per il vecchio telescopio spaziale: quella di identificare i siti lunari con le materie prime necessarie alla realizzazione di basi spaziali.
Il satellite Soho ha festeggiato la sua millesima cometa, scoperta, a un minuto dalla novecentonovantanovesima, da un astrofilo di Bologna.
Per adesso il progetto è destinato soprattutto agli astronauti, costretti a mangiare per mesi insapori pillole ipercaloriche. Ma presto, secondo i progettisti, il computer cuoco potrà essere a disposizione di tutti.
Grazie al satellite Swift, gli astronomi hanno potuto studiare i momenti che seguono all'esplosione: prima l'emissione di raggi gamma e poi di raggi X.