Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Un gruppo di personalità del mondo accademico britannico, fra cui l'inventore del World Wide Web Sir Tim Berners-Lee, ha chiesto al governo e agli enti di ricerca di assicurare che tutti possano leggere sul web gratuitamente le ricerche finanziate con denaro pubblico. L'appello, inviato come lettera aperta al ministro della scienza Lord Sainsbury e al Research Councils UK (RCUK), è un attacco agli editori scientifici che, attraverso gli abbonamenti, limitano la diffusione pubblica delle idee scientifiche.
I firmatari chiedono che il RCUK spinga i ricercatori al self-archiving, cioè a mettere in rete una copia dei loro lavori al più presto e possibilmente nello stesso momento in cui escono sulle riviste in abbonamento. Nella lettera si spiega infatti che, "a causa delle restrizioni nell'accessibilità dei risultati delle ricerche, le potenzialità scientifiche britanniche non sono sfruttate al massimo", mentre "nell'era digitale, queste restrizioni possono essere eliminate completamente, a vantaggio della società e dell'economia del Regno Unito".
La lettera è solo l'ultima iniziativa a favore dell'accesso gratuito alla ricerca: l'anno scorso un comitato di parlamentari aveva appoggiato una richiesta analoga, ma il governo l'aveva rifiutata per le pressioni dell'industria editoriale scientifica. L'Association of Learned and Professional Society Publishers (ALPSP), che rappresenta editori accademici non-profit, aveva sostenuto che favorire l'accesso pubblico potrebbe far sì che le biblioteche cancellino gli abbonamenti, mettendo in pericolo la sopravvivenza dei giornali stessi. Ma la lettera firmata da Berners-Lee fa notare che in fisica — dove l'accesso pubblico in rete alle ricerche esiste da anni attraverso gli archivi ospitati alla Cornell University e che pubblicano migliaia di articoli all'anno — non c'è nessun calo degli abbonamenti alle riviste.
Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
Gli ultimi dati di Cassini rivelano un aspetto di Saturno molto diverso da quello che conoscevamo: gli anelli sono morbidi e ruotano lentamente. E i più piccoli di loro avvolgono tutto il pianeta.
È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Un gruppo di archeologi di Cambridge sostiene di aver trovato le prove. In una grotta francese, infatti, sono stati trovati sia reperti dei Sapiens che dei Neandertal. E l'analisi stratigrafica come quella al radiocarbonio fanno pensare a una coabitazione.
Dopo i successi di Huygens, un'altra missione si prepara a esplorare il satellite di Saturno. Stavolta sarà un aerobot, cioè un robot capace di volare e dotato di un certo grado di autonomia, tanto da poter rinunciare a un controllo da Terra della sua rotta.
È il rovescio della medaglia dell'esplosione industriale degli ultimi anni. E il programma Dragone, promosso dall'Agenzia spaziale europea, è stato promosso apposta per monitorare le concentrazioni di inquinanti sul paese asiatico.
Un nuovo indizio conferma la teoria del big bang.
Da anonimo iceberg nello spazio a corpo fra i più interessanti del Sistema solare. È il destino di Enceladus, visitato dalla sonda Cassini con risultati sorprendenti.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.
Una riserva naturale troppo affollata e una troppo vuota. La soluzione: il trasporto di quattrocento pachidermi su degli speciali camion per i prossimi otto mesi.
Due team di ricercatori e un vecchio quesito. La soluzione? Leonardo ci aveva visto giusto: due superfici hanno un coefficiente di attrito più alto se sono simili a livello molecolare.
Sono in grado di riconoscere l'altezza dei singoli suoni e quindi sono i neuroni grazie ai quali possiamo ascoltare la musica. E anche riconoscere una melodia indipendentemente dallo strumento con cui viene suonata.
Se lo fa uno, lo fanno tutti: per i ricercatori che li hanno osservati, gli scimpanzé copiano i comportamenti dei loro simili, anche quando avrebbero delle valide alternative.
Non solo tridimensionale, ma anche capace di far sentire gli odori di una scena, proprio come se la si vedesse dal vivo. E il governo giapponese sta già investendo milioni di euro.
I vantaggi economici di questa scoperta sono potenzialmente enormi, soprattutto nal campo delle telecomunicazioni.
Uno dei principali bersagli delle critiche agli Ogm è caduto: si tratta del gene per la resistenza agli antibiotici, che è stato per la prima volta ottenuto da un vegetale, anziché da un batterio.
Un'altra missione per il vecchio telescopio spaziale: quella di identificare i siti lunari con le materie prime necessarie alla realizzazione di basi spaziali.