È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Molto meno pubblicizzata delle missioni Rosetta europea o Deep Impact americana, la sonda Hayabusa (in giapponese, falcone) è ormai a poca distanza dall'asteroide Itokawa. Se tutto andrà come previsto dall'Agenzia spaziale nipponica, Hayabusa sarà la prima sonda a raccogliere materiale da un asteroide e riportarlo sulla Terra.
L'astronave è stata lanciata nel maggio del 2003 e già ieri si trovava a soli 750 chilometri da Itokawa, una specie di scoglio spaziale lungo circa 630 metri. Se la missione avrà successo, gli scienziati potranno avere presto per le mani materiale primitivo, risalente alla formazione del Sistema solare. Come spiega l'astronomo francese Patrick Michel, "la missione darà uno spaccato della composizione chimica degli asteroidi e permetterà di comprendere meglio i meccanismi alla base della nascita dei pianeti. Del resto, sulla Terra non abbiamo mai avuto materiale grezzo di un asteroide, ma solo quello che rimane dopo che una roccia spaziale è entrata a contatto con l'atmosfera, cioè i meteoriti".
Mossa da un motore a ioni, poco potente ma anche poco ingombrante, Hayabusa si posizionerà a qualche metro di distanza dall'asteroide. Poi sparerà un proiettile di cinque grammi a 300 metri al secondo sulla superficie del sasso spaziale. Se i calcoli sono esatti, l'impatto del proiettile produrrà dei frammenti di roccia che verranno lanciati nello spazio e alcuni di questi finiranno in un apposito imbuto. L'operazione verrà ripetuta tre volte. In totale, il carico sarà di 100 milligrammi e nel giugno del 2007 la sonda lo lancerà sul deserto australiano perché possa essere recuperato e analizzato. A bordo di Hayabusa c'è anche un piccolo robot, Minerva, che ha il compito di sorvolare l'asteroide da brevissima distanza raccogliendo dati sulla temperatura e scattando immagini della roccia spaziale.
La statua frutto del genio di Michelangelo ricavata da un blocco di marmo delle Alpi Apuane è costellato di piccoli buchi.
Modelli matematici evidenziano che il modo con cui l'uomo cammina è particolarmente efficiente.
Un nuova forma di fungo comparsa nel 1999 rischia di annientare il 10% dello stock mondiale.
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Una nuova analogia tra il satellite di Saturno e la Terra scoperta dalla sonda Cassini.
Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
Due studi su "Science" evidenziano mutazioni al cervello molto recenti legate a grandi avanzamenti culturali dell'umanità.
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Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
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Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.