Un gruppo di archeologi di Cambridge sostiene di aver trovato le prove. In una grotta francese, infatti, sono stati trovati sia reperti dei Sapiens che dei Neandertal. E l'analisi stratigrafica come quella al radiocarbonio fanno pensare a una coabitazione.
I nostri antenati hanno davvero vissuto fianco a fianco con gli uomini di Neandertal? La questione è stata discussa per decenni da archeologi e paleontologi. Ma ora un gruppo di ricercatori guidati da Paul Mellars, dell'Università di Cambridge, sostiene di averla risolta definitivamente e di averne le prove. La loro analisi si basa sui resti trovati a Chatelperron, nella Francia centrale, ed è stato pubblicato dalla rivista Nature.
Sulla base di scoperte sempre nuove, provenienti principalmente dalla Rift Valley in Kenya, le varie teorie sulla convivenza tra Sapiens e Neandertal si sono alternate per generazioni. I risultati di Mellars permetterebbero però di capire che i primi uomini moderni e i Neandertal hanno diviso gli stessi spazi nella stessa epoca, all'incirca 38 000 anni fa. A dimostrarlo, il fatto che nella grotte des Fees (grotta delle fate) a Chatelperron sono stati ritrovati sia utensili appartenuti ai Neandertal sia altri, più sofisticati, attribuiti ai primi uomini moderni della cultura Aurignaciana, cioè ai Sapiens. L'elemento decisivo per dimostrare la coabitazione sarebbe la disposizione dei resti: quelli degli uomini di Aurignac, infatti, si trovano in uno strato compreso fra due strati che contengono i resti dei Neandertal. Le osservazioni sperimentali sono state confermate dalle analisi al radiocarbonio.
Su quello che è successo dopo e sul perché i Neandertal non siano sopravvissuti esistono molte teorie. Per una di queste, la chiave del problema starebbe nel freddo, che avrebbe spinto gli uomini di Aurignac dall'Europa centrale verso la costa e i Neandertal verso sud, separandoli per sempre. Con il successivo riscaldamento del clima, i flussi migratori si sarebbero invertiti, ma i nostri antenati, probabilmente meglio attrezzati per resistere ai climi freddi, si sarebbero salvati dall'estinzione.
La statua frutto del genio di Michelangelo ricavata da un blocco di marmo delle Alpi Apuane è costellato di piccoli buchi.
Modelli matematici evidenziano che il modo con cui l'uomo cammina è particolarmente efficiente.
Un nuova forma di fungo comparsa nel 1999 rischia di annientare il 10% dello stock mondiale.
Uno studio su "Science" dimostra che le emissioni di metano causate dalle attività umane sono più antiche della rivoluzione industriale.
Una nuova analogia tra il satellite di Saturno e la Terra scoperta dalla sonda Cassini.
Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
Due studi su "Science" evidenziano mutazioni al cervello molto recenti legate a grandi avanzamenti culturali dell'umanità.
Un editoriale su Nature.com fa una rassegna di tutti gli errori all'origine del disastro della metropoli americana.
Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
Gli ultimi dati di Cassini rivelano un aspetto di Saturno molto diverso da quello che conoscevamo: gli anelli sono morbidi e ruotano lentamente. E i più piccoli di loro avvolgono tutto il pianeta.
È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Dopo i successi di Huygens, un'altra missione si prepara a esplorare il satellite di Saturno. Stavolta sarà un aerobot, cioè un robot capace di volare e dotato di un certo grado di autonomia, tanto da poter rinunciare a un controllo da Terra della sua rotta.
È il rovescio della medaglia dell'esplosione industriale degli ultimi anni. E il programma Dragone, promosso dall'Agenzia spaziale europea, è stato promosso apposta per monitorare le concentrazioni di inquinanti sul paese asiatico.
Un nuovo indizio conferma la teoria del big bang.
Da anonimo iceberg nello spazio a corpo fra i più interessanti del Sistema solare. È il destino di Enceladus, visitato dalla sonda Cassini con risultati sorprendenti.
Le idee scientifiche sono un patrimonio collettivo. Farle pagare attraverso l'abbonamento alle riviste specialistiche comporta anche degli svantaggi economici. Lo sostengono dei ricercatori inglesi, in una lettera aperta al ministero britannico della scienza.
Due galassie si sono scontrate nella costellazione dei Pesci. E chi ha potuto vedere l'evento dalla Terra ha avuto un assaggio della fine che farà la nostra Via Lattea, quando, tra qualche miliardo di anni, andrà a collidere con Andromeda.
Due scienziati americani mettono fine alla polemica: il nucleo solido della Terra ha una diversa velocità di rotazione rispetto agli altri strati del pianeta. E l'osservazione si prepara già a modificare le teorie sull'origine e lo sviluppo della Terra.