La scoperta di un fossile di un mammifero che si nutriva di piccoli dinosauri rivoluziona le teorie sulle relazioni tra dinosauri e mammiferi.
Viveva in un'epoca dominata dai dinosauri e non disdegnava di cibarsi dei più piccoli. Parliamo di Repenomamus robustus, un mammifero delle dimensioni di un opossum e simile a un cane moderno descritto sulla rivista "Nature" da un team di ricercatori americani e cinesi. L'esemplare scovato dagli scienziati ha un'età di circa 130 milioni di anni e nello stomaco conteneva i resti di piccoli dinosauri, gli psittacosauri.
La scoperta getta nuova luce sul rapporto tra mammiferi e dinosauri milioni di anni fa. Fino a oggi si pensava infatti che i mammiferi fossero piuttosto piccoli (della taglia dei moderni topi) e magari si nutrissero soprattutto delle uova dei grandi rettili o di insetti. Ora invece le teorie degli scienziati sono da rivedere. Accanto a Repenomamus robustus infatti i ricercatori hanno scoperto un altro tipo di mammifero imparentato con il primo, battezzato Repenomamus gigantus. Era circa il 50% più grande del robustus e pesava 13 chilogrammi. Altre prove, emerse nella stessa regione (la provincia cinese nordorientale di Liaoning), evidenziano come probabilmente ci potrebbero essere mammiferi ancora più grandi.
Secondo uno degli scienziati del team, Meng Jin, curatore dell'American Museum of Natural History, le due scoperte combinate suggeriscono che i mammiferi non erano dei timidi insettivori notturni. è curioso, secondo gli scienziati, che insieme ai predatori mammiferi siano anche stati trovati molti piccoli dinosauri, ma non dinosauri più grandi, che probabilmente potevano predare a loro volta i mammiferi.
Gli esemplari sono meravigliosamente conservati e probabilmente questo dipende dal modo con cui gli animali morirono. "La parte inferiore della formazione geologica — spiega Jin — è formata da arenaria e da molta cenere vulcanica. Molti esemplari sono stati trovati in una posizione di riposo, come se fossero morti durante il sonno. Forse, la causa più probabile della loro morte potrebbe essere un gas tossico emesso dall'attività vulcanica".
Le due specie risalirebbero a un antenato comune vissuto una cinquantina di milioni di anni fa.
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