Le due specie risalirebbero a un antenato comune vissuto una cinquantina di milioni di anni fa.
Per quanto diversi fra loro, balene e ippopotami sembrano condividere un legame di parentela. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS) da un gruppo di ricercatori dell'Università di N'Djamena in Ciad, di Poitiers in Francia e di Berkeley in California.
"Se si osserva solo la forma dell'animale — spiega Jean-Renaud Boisserie che ha coordinato la ricerca — gli ippopotami appaiono essere imparentati con i cavalli o al massimo con i maiali. Invece — aggiunge — c'è circa un gap di 40 milioni di anni tra i fossili dei primi cetacei (circa 53 milioni di anni fa) e quelli dei primi ippopotami (circa 16 milioni di anni fa)". Secondo Boisserie, balene e ippopotami hanno un antenato comune che risale a circa 50-60 milioni di anni fa e che era anche lui un amante dell'acqua.
Da questo antenato comune, si sarebbero evoluti due gruppi diversi di animali. I primi sarebbero gli antenati dei moderni cetacei, che a poco a poco sarebbero diventati dei mammiferi perfettamente adattati ad una vita unicamente acquatica.
I secondi sarebbero invece gli antenati degli ippopotami, cioè mammiferi terrestri amanti dell'acqua e simili ai maiali chiamati antracoteri. Questo secondo gruppo sarebbe fiorito per qualche milione di anni, con circa 37 generi diversi in tutto il mondo testimoniati nei fossili. Alla fine, però, a partire da due milioni e mezzo di anni fa, sarebbe rimasta una sola specie, i moderni ippopotami appunto.
La teoria sembra porre fine all'annosa questione dell'origine e delle parentele degli ippopotami, confermando una scoperta di 20 anni fa sull'analogia a livello molecolare di due animali cosí diversi nella forma.
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