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Nuovo metodo per pesare le stelle

Strategie osservative e nuovi strumenti ad alta tecnologia permettono di calcolare la massa anche di astri poco luminosi.

Ricercatori dell'European Southern Observatory (ESO) hanno messo a punto una nuova tecnica per riuscire a pesare le stelle. Il compito è uno dei più difficili e dei più importanti perché è proprio la massa di una stella quella che deciderà poi alla fine il suo destino.

Generalmente, la massa di una stella viene determinata sulla base di osservazioni dei sistemi binari, sulla base della distanza tra le due stelle compagne e del tempo necessario a una delle compagne per compiere un'orbita completa attorno all'altro. Nel caso però di stelle molto piccole, risulta difficile usare questo metodo perché sono poco brillanti e quindi poco facilmente osservabili attraverso i telescopi. I ricercatori dell'ESO hanno quindi sviluppato un metodo alternativo che si basa su una combinazione di strategie osservative e di strumenti ad alta tecnologia. Per prima cosa, la nuova tecnica prevede la ricerca di stelle piccole ma molto giovani, perché più brillanti di quelle anziane.

Poi, si cerca di valutare la massa di un astro compagno, meno visibile. Nel caso in questione i ricercatori guidati da Laird Close dello Steward Observatory (University of Arizona), hanno studiato la stella AB Doradus A situata a circa 48 anni luce dalla Terra e vecchia 50 milioni di anni. Fin dall'inizio degli anni Novanta si pensava che attorno a questo astro ci fosse un altro corpo celeste, a causa delle perturbazioni che erano state individuate nella sua orbita.

Usando le nuove ottiche adattive del simultaneous differential imager (uno strumento in dotazione all'Osservatorio europeo), è stato possibile individuare il compagno nascosto di Doradus A. La stella, di luminosità cento volte inferiore a quella della compagna già nota, si trova a una distanza di 0,156 secondi d'arco, cioè circa 2,3 volte la distanta della Terra dal Sole. è come se fosse lo spessore di una moneta da un euro vista da venti chilometri di distanza. La stella è risultata avere una massa pari a un decimo la compagna, e cioè 93 volte quella di Giove, il gigante del Sistema solare.

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