Costa meno ed è più controllata, questi i motivi principali che spingono più italiani a preferire acqua di rubinetto a quella in bottiglia. Negli ultimi due anni, la porzione di chi la beve sempre o quasi ha raggiunto la quota del 39,9%, crescendo di quasi 10 punti percentuali dal 2006 quando era 31,2%. È quanto affermano i risultati di una ricerca commissionata dall'Associazione di costruttori di impianti per il trattamento delle acque Acqua Italia che ha intervistato un campione di 2.100 persone con più di 18 anni rappresentativo di tutta la popolazione italiana. Il 72,3% degli intervistati dichiara di aver bevuto almeno una volta nell'ultimo anno acqua del rubinetto.

Il consumo di acqua di rubinetto cresce anche al bar o al ristorante, dove tocca punte del 72,6%. Il risparmio non è da poco: imbottigliata, l'acqua può costare tra le 300 e le mille volte in più rispetto a quella del sindaco. Un ottimo incentivo in un periodo di difficoltà economica. Nella scelta influisce, ma in misura minore, anche l'attenzione all'ambiente: il 20,5% di chi beve sempre o quasi acqua di rubinetto sostiene di farlo per ridurre l'impatto ambientale. Consumare meno acqua in bottiglia significa ridurre i trasporti e lo smaltimento della plastica.

C'è anche però chi l'acqua del rubinetto continua proprio a non toccarla: il 27,7% nel 2008 contro un 29,6% due anni fa. Ed è il sud d'Italia a essere il più lontano dai rubinetti: il 41,4% l'ha bevuta una volta o mai in un anno e il 26,1% afferma che nessun motivo lo porterebbe a bere dal rubinetto.