Grazie a una piccola mutazione, un gene presente solo negli uomini potrebbe essere fondamentale nell'evoluzione cognitiva rispetto ai primati
In uno studio pubblicato da poco è stato individuato il gene che potrebbe aver permesso l'avanzamento dell'evoluzione congnitiva negli esseri umani rispetto agli altri primati.
Nella nostra specie è infatti presente una variante unica di un gene connesso con l'apprendimento e la memoria, che potrebbe spiegare il nostro maggiore sviluppo di intelligenza e linguaggio rispetto ai nostri antenati.
Il gene, chiamato KLK8, è responsabile della sintesi di una proteina chiamata neuropsina II, che nei topi ha un ruolo fondamentale per la memoria e l'apprendimento.
La scoperta è stata fatta da Bing Su e dai suoi colleghi al Kunming Institute of Zoology, in Cina. Questo stesso gruppo di ricerca aveva in passato già dimostrato che la neuropsina II è una proteina che viene espressa negli esseri umani ma non nelle antiche famiglie di scimmie antropomorfe, come i gibboni.
Attualmente gli stessi ricercatori hanno dimostrato che la proteina non viene esperessa neppure in altre due famiglie di scimmie, quella degli scimpanzé e quella degli orangutan.
KLK8 è il primo gene scoperto negli uomini che ha subito una variazione di "splicing", ovvero che è più o meno lo stesso in tutte le specie ma in ciascuna di esse si esprime diversamente, dando origine a proteine con nuove funzioni.
Il gruppo di ricercatori, diretto da Su, ha dimostrato che il gene KLK8 è il risultato una singola mutazione del DNA, nella quale un nucleotide di timina è stato sostituito da uno di adenina.
Questa piccola differenza ha avuto un grande impatto, provocando la formazione di 45 nuovi amminoacidi nella proteina che il gene esprime normalmente. Questa mutazione fa sì che negli uomini la neuropsina II sia notevolmente differente dalla neuropsina presente negli altri mammiferi.
"Sarebbe davvero emozionante dimostrare definitivamente che questa proteina, la neuropsina, migliora l'apprendimento e la memoria anche negli esseri umani", ha affermato il biologo evoluzionista Jianzhi Zhang, dell'Università del Michigan, negli Stati Uniti.
Nel frattempo altri gruppi di ricercatori nel mondo stanno individuando altri geni coinvolti nello sviluppo delle capacità intellettuali.
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