Un nuova forma di fungo comparsa nel 1999 rischia di annientare il 10% dello stock mondiale.
Una malattia del grano rischia di distruggere circa il 10% delle riserve mondiali di questo cereale. La malattia sta colpendo alcuni paesi dell'Africa Orientale e secondo gli esperti rappresenta una seria minaccia. Chiamata ruggine del grano, la malattia ha già colpito nel corso dello scorso secolo. Quello che però preoccupa gli esperti è un nuovo ceppo che si è sviluppato nel 1999 in Uganda e ora si sta diffondendo in Etiopia e in Kenya, minacciando i raccolti dell'intero Corno d'Africa. Il fungo all'origine della malattia, la Puccinia graminis, forma una sorta di ruggine rossastra sullo stelo della pianta e lentamente la distrugge. Negli anni Cinquanta e Sessanta, nel corso della rivoluzione verde che aumentò la produttività delle coltivazioni di cereali, gli agricoltori erano riusciti a tenerlo sotto controllo, ma ora è ricomparso più pericoloso che mai.
Secondo Norman Borlaug, artefice della rivoluzione verde e premio Nobel per la pace nel 1970, "ormai è molto tempo che non vediamo una malattia del genere e potremmo essere troppo fiduciosi". Il nuovo ceppo, chiamato Ug99, era scomparso per un paio di anni, poi è tornato a farsi vivo nel 2001 e si sta diffondendo grazie alle spore portate dal vento e attaccate ai vestiti dei viaggiatori.
Secondo le stime, una perdita del 10% della produzione si trasformerà in danni per 9 miliardi di dollari e in perdite per 60 milioni di tonnellate di prodotto. "È solo questione di tempo perché il fungo arrivi in Arabia Saudita, e da lì negli altri paesi", dicono gli esperti. Pur essendo resistenti ai vecchi ceppi della malattia, le varietà locali di grano dell'Africa Orientale sono state indebolite e decimate dal nuovo ceppo. Fortunatamente l'International Maize and Wheat Improvement Center ha raccolto circa 165 000 varietà di grano, tra le quali gli scienziati potranno trovare quella più resistente alla nuova malattia.
Uno studio comparso su "Science" evidenzia un aumento di intensità degli uragani su tutti gli oceani del mondo, ma non della loro frequenza.
Il meteorite che conterrebbe secondo alcune analisi microfossili di batteri marziani proviene dalla Eos Chasma.
Studiosi francesi cercano di svelare il mistero delle dune "cantanti".
Si riapre la sfida all'esplorazione delle profondità oceaniche con una corsa alla costruzione di un super sottomarino.
La statua frutto del genio di Michelangelo ricavata da un blocco di marmo delle Alpi Apuane è costellato di piccoli buchi.
Modelli matematici evidenziano che il modo con cui l'uomo cammina è particolarmente efficiente.
Uno studio su "Science" dimostra che le emissioni di metano causate dalle attività umane sono più antiche della rivoluzione industriale.
Una nuova analogia tra il satellite di Saturno e la Terra scoperta dalla sonda Cassini.
Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
Due studi su "Science" evidenziano mutazioni al cervello molto recenti legate a grandi avanzamenti culturali dell'umanità.
Un editoriale su Nature.com fa una rassegna di tutti gli errori all'origine del disastro della metropoli americana.
Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
Gli ultimi dati di Cassini rivelano un aspetto di Saturno molto diverso da quello che conoscevamo: gli anelli sono morbidi e ruotano lentamente. E i più piccoli di loro avvolgono tutto il pianeta.
È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Un gruppo di archeologi di Cambridge sostiene di aver trovato le prove. In una grotta francese, infatti, sono stati trovati sia reperti dei Sapiens che dei Neandertal. E l'analisi stratigrafica come quella al radiocarbonio fanno pensare a una coabitazione.
Dopo i successi di Huygens, un'altra missione si prepara a esplorare il satellite di Saturno. Stavolta sarà un aerobot, cioè un robot capace di volare e dotato di un certo grado di autonomia, tanto da poter rinunciare a un controllo da Terra della sua rotta.
È il rovescio della medaglia dell'esplosione industriale degli ultimi anni. E il programma Dragone, promosso dall'Agenzia spaziale europea, è stato promosso apposta per monitorare le concentrazioni di inquinanti sul paese asiatico.
Un nuovo indizio conferma la teoria del big bang.