Uno studio comparso su "Science" evidenzia un aumento di intensità degli uragani su tutti gli oceani del mondo, ma non della loro frequenza.
Gli uragani di categoria 4 e 5, quelli della stessa intensità di Katrina, sono quasi raddoppiati negli ultimi 35 anni. Lo dimostra uno studio che sarà pubblicato domani sulla rivista "Science" condotto da Peter Webster, del Georgia Tech Institute di Atlanta. Webster ha preso in esame tutti i dati disponibili sulle tempeste tropicali in cinque bacini oceanici nel periodo compreso tra il 1970 e il 2004. Ed è giunto alla conclusione che l'intensità degli uragani (misurata sulla forza del vento) è aumentata in questo periodo, mentre il numero totale di tempeste e la loro durata sono oscillati e negli ultimi anni hanno mostrato una tendenza alla riduzione.
"Negli anni Settanta — spiega Webster — gli uragani di categoria 4 e 5 in tutti gli oceani erano circa dieci all'anno. Dalla fine degli anni Novanta, sono invece aumentati, anzi quasi raddoppiati, raggiungendo quota 18. Dunque, 35 anni fa, le tempeste di questa categoria erano circa il 20% del totale, oggi sono circa il 35% ". L'aumento maggiore si è registrato nel Pacifico settentrionale, in quello sudoccidentale, nell'Oceano Indiano e nell'Atlantico settentrionale.
Ancora poco chiari i motivi di questo aumento di intensità, ma secondo Webster esiste un chiaro collegamento con il riscaldamento globale. "L'aumento — dice — ha iniziato a verificarsi in corrispondenza con l'aumento della temperatura della superficie degli oceani a sua volta determinato dal riscaldamento globale".
"Si tratta — continua — di un legame complesso. Anche perché non sappiamo ancora come spiegare il fatto che negli anni Novanta c'è stata una tendenza alla riduzione del numero totale di uragani e alla loro longevità". Solamente nell'Atlantico settentrionale c'è stato infatti anche un aumento della frequenza degli uragani, dai sei-sette delle decadi precedenti agli otto-nove degli anni Novanta. L'aumento degli uragani di categoria 4 e 5 in questa zona è stato del 56%, passando dai 16 registrati tra il 1975 e il 1989, ai 25 del periodo compreso tra il 1990 e il 2004.
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