Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
I sistemi planetari, come il nostro Sistema solare, potrebbero sopravvivere alle stelle attorno a cui orbitano. Lo sostiene una ricerca pubblicata da Eric Becklin, della University of California a Los Angeles (UCLA), su "Astrophysical Journal", basata su osservazioni effettuate con i telescopi del monte Mauna Kea, nelle Hawaii.
Secondo i ricercatori, gli asteroidi, le polveri e forse anche i pianeti potrebbero continuare a orbitare intorno alle nane bianche, cioè alle stelle che dopo aver esaurito il gas si sono "spente". Anche per il nostro Sistema solare quindi c'è questa possibilità, anche se non riguarda la Terra: prima di spegnersi, il nostro Sole attraverserà la fase di gigante rossa, e si espanderà fino a inghiottire tutti i pianeti interni.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli astronomi hanno osservato una nana bianca e hanno scoperto un eccesso di radiazione infrarossa e un'abbondanza di calcio. Il calcio, che può essere solo un effetto della polvere intorno alla stella, e la radiazione infrarossa indicano la presenza di un disco piatto, sottile e opaco di materia che orbita alla distanza di circa un milione di chilometri.
Gli indizi quindi combaciano, ma c'è una difficoltà: un disco di questo tipo può sopravvivere per un periodo piuttosto breve, dell'ordine di pochi secoli, ma la nana bianca ha continuato a raffreddarsi per 5 miliardi di anni in seguito alla sua fase di gigante rossa. Ci deve essere quindi un fattore che fa sì che la formazione del disco si ripeta. In base a sofisticati modelli matematici, gli scienziati hanno concluso che un asteroide, o forse addirittura un pianeta, si è avvicinato troppo alla nana bianca e i suoi resti continuano a cadere sulla stella sotto forma di polvere.
Il fenomeno osservato potrebbe essere più diffuso del previsto: se effettivamente la presenza di elementi pesanti indica la presenza di polvere cosmica, allora un quarto di tutte le nane bianche potrebbero essere circondate da dischi di materia. In altre parole, "i sistemi planetari sarebbero molto più numerosi di quanto pensassimo", come spiega Mukremin Kilic, dell'Università del Texas, che ha condotto le osservazioni. "Ora abbiamo un'immagine di quello che potrebbe succedere al Sistema solare fra miliardi di anni", commenta Ben Zuckerman, astronomo della UCLA.
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