Sono i becchi a dare loro le informazioni necessarie a trovare la strada di casa.
I piccioni si orientano grazie al campo magnetico terrestre e grazie a piccole particelle magnetiche contenute nei loro becchi. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti alcuni ricercatori neozelandesi guidati da Cordula Mora dell'Università del North Carolina di Chapel Hill, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista "Nature".
Per scoprire in che modo i piccioni riescano a trovare la via di casa, gli scienziati hanno piazzato alcuni esemplari in un tunnel di legno, con una piattaforma a ciascuna estremità. All'esterno del tunnel erano attaccate delle bobine magnetiche: se erano accese, i piccioni erano addestrati a dirigersi verso una delle due piattaforme, se erano spente verso l'altra.
Per capire se il campo magnetico influenzava la capacità dei piccioni di distinguere l'effetto delle bobine, i ricercatori hanno prima di tutto attaccato ai loro becchi dei magneti. E hanno visto che la capacità dei piccioni di capire se le bobine erano accese peggiorava. Poi, hanno anestetizzato la zona del becco, e la capacità dei piccioni di sentire il campo magnetico è drasticamente calata. Infine, hanno tagliato ai volatili il nervo trigemino (che porta i segnali ottici al cervello) e hanno notato nuovamente un peggioramento.
A questo punto i ricercatori hanno deciso di testare un'altra teoria, quella che sostiene che i piccioni trovino la via di casa seguendo l'olfatto. Allora hanno reciso il nervo olfattivo, quello che invia i segnali odorosi al cervello, e la loro capacità di muoversi seguendo il campo magnetico non ha subito modificazioni. Secondo i ricercatori, questi risultati provano che i piccioni si orientano grazie al campo magnetico usando delle particelle magnetiche poste nei loro becchi. "Pensiamo che questa tecnica sia usata anche da altre specie migratorie", scrivono nelle loro conclusioni.
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