Le persone sensibili ai temi dell'ecologia non devono più sentirsi in colpa quando sorseggiano un bicchiere di vino: basta infatti sceglierne uno che sia stato prodotto con metodi biologici, per dimezzare il proprio impatto ambientale.

Valentina Niccolucci e colleghi dell'Università di Siena hanno misurato le risorse che vengono utilizzate per coltivare, per l'imballaggio e la distribuzione di vino prodotto a partire da uve Sangiovese in due aziende agricole toscane, distanti 30 chilometri l'una dall'altra, una biologica e una convenzionale.

La prima usava solo pesticidi di origine naturale e eseguiva la maggior parte del lavoro a mano, mentre la seconda usava metodi tradizionali. Il team ha determinato accuratamente l'impronta ecologica del vino prodotto da entrambe le aziende.

Una bottiglia di vino ecologico ha mostrato un'impronta di 7,17 metri quadrati, mentre una di quello tradizionale ne aveva una di ben 13,98 mq. Questo soprattutto perché il vino non biologico usa un'estensione di terreno maggiore e vetro non riciclato.

Secondo i ricercatori, anche se il vantaggio ecologico dei metodi biologici non è ancora del tutto chiaro, per quanto riguarda la produzione di vino, sarebbe bene che gli agricoltori passassero al biologico.