Ricercatori tedeschi sintetizzano dei prioni artificiali per studiarne i meccanismi aggessivi e progettare le possibili contromisure
Se i virus sono delle strane, essenziali ma micidiali creature, i prioni lo sono ancora di più. Si tratta di proteine in grado di replicarsi, che si pensa siano la causa di alcune gravi malattie che intaccano irrimediabilmente il cervello dei mammiferi.
Tra queste la malattia di Creutzfeldt-Jakob, che affetta gli esseri umani, e alcune encefalopatie animali, come il morbo della mucca pazza che qualche hanno fa ha decimato gli allevamenti della Gran Bretagna.
I prioni (acronimo di "PRoteinaceus Infective ONly particle", cioè: particella infettiva solamente proteica) sono privi di acidi nucleici, che invece contraddistinguono tutti gli esseri viventi virus inclusi, e il modo con cui infettano gli esseri viventi è ancora misterioso.
Per questa ragione un gruppo di ricercatori ha creato in laboratorio dei prioni artificiali, e intende scoprire se saranno nocivi come i loro cugini naturali (http://www3.interscience.wiley.com/journal/121414005/abstract).
I prioni sono simili a proteine normalmente contenute nelle cellule, ma si accumulano formando delle placche che impediscono il buon funzionamento dell'organo, e inoltre riescono a convertire anche le proteine natuali nella loro forma maligna. Per agire necessitano una stringa di molecole che è stata denominata “ancora” (http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/308/5727/1435).
Christian Becker e i suoi colleghi del Max Planck Institute of Molecular Physiology di Dortmund (Germania) hanno costruito dei prioni artificiali completi della loro ancora, indistinguibili dagli originali. Ora i ricercatori potranno studiarli per capire come agiscono, sia per avere la certezza che siano davvero i prioni gli organismi responsabili di alcune forme di encefalopatia umana ed animale, che per studiare dei modi per renderli inoffensivi, ad esempio impedendo il funzionamento della loro ancora.
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