Creato un file musicale mille volte più piccolo di un normale mp3
Per diversi anni è stato il re dei formati musicali digitali: leggero e ragionevolmente fedele, l’mp3 sembrava non avere rivali. Almeno fino a oggi. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Rochester infatti è riuscito a riprodurre digitalmente un brano musicale in un file quasi mille volte più piccolo del corrispondente mp3.
Ci è voluto infatti meno di un solo kilobyte per contenere la musica scelta dagli scienziati, un assolo di clarinetto. Il segreto sta in un rivoluzionario modo di concepire la compressione dei dati musicali che si basa sulla fisica del clarinetto e su quella del musicista che lo suona.
Naturalmente, per ora, il risultato è lontano da una riproduzione musicale pulita e senza rumore, ma secondo Mark Bocko, professore di ingegneria elettrica e computazionale fra gli autori della nuova tecnologia, questo risultato potrebbe essere vicino.
“Essenzialmente si tratta di un sistema per riprodurre la musica a scala-umana,” spiega Bocko. “Gli esseri umani manipolano lingua, respiro e dita così velocemente che, almeno in teoria, non dovrebbe essere necessario campionare la musica così tante volte in un solo secondo come succede in un CD. Per questo motivo ritengo che abbiamo trovato la quantità assolutamente minima di dati utile a riprodurre un pezzo musicale.”
Dopo aver misurato ogni possibile aspetto del clarinetto, il gruppo di Bocko ha costruito un modello computazionale dello strumento. Dopo questo passaggio è stato creato un musicista virtuale e i due modelli sono stati poi fatti interagire.
Molto lavoro deve essere ancora fatto ma, in linea di principio, anche se, per esempio il tratto vocale umano è molto complesso, il metodo potrebbe funzionare anche per il canto. Al momento si sta anche lavorando alla possibilità di riprodurre più strumenti nello stesso tempo.
“Forse il futuro della registrazione sta nel riprodurre i musicisti piuttosto che registrarli,” ha concluso Bocko
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