Una nuova simulazione matematica potrebbe aver rivelato la presenza di un oceano che si è seccato almeno due miliardi di anni fa.
L’ipotesi della presenza di un oceano antico su Marte si è rafforzata. Per anni gli scienziati sono rimasti perplessi davanti a quelle che sembravano delle linee di costa sul pianeta rosso. Infatti molti dubitavano che ci fosse mai stato un oceano perché la superficie dell’acqua avrebbe presentato dei dislivelli di oltre due chilometri e mezzo a seconda delle zone. Ma oggi Taylor Perron, con i suoi colleghi dell’Università di Berkeley, ritiene che il mistero possa essere svelato dalla grande instabilità provocata dalla rotazione del pianeta.
Lavorando su una simulazione matematica di Marte, i ricercatori hanno scoperto che le eruzioni vulcaniche e gli impatti dovuti agli asteroidi, in passato avrebbero potuto provocare un fenomeno chiamato slittamento dei poli. Uno degli effetti collaterali di questo fenomeno sarebbe stata l’immensa deformazione della crosta che è alla base delle variazioni altimetriche delle coste di Marte.
Se la simulazione risultasse corretta, è probabile che l’acqua in passato abbia coperto un terzo della superficie marziana – un’estensione pari a quella dell’oceano Pacifico – intorno all’equatore per poi migrare verso l’emisfero nord a causa dello slittamento dei poli. “Quello che per tutti noi era una chiave inglese – rivela Perron – è diventato l’evidenza che supporta l’idea di oceani marziani”.
Per Perron, la tessera finale del puzzle sarà trovare l'esatta quantità d'acqua, ormai sepolta sotto la crosta, necessaria a riempire il bacino. Un bacino che è secco da almeno due miliardi di anni.
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