Modelli matematici evidenziano che il modo con cui l'uomo cammina è particolarmente efficiente.
Il modo in cui camminiamo e corriamo è il migliore possibile. Lo hanno dimostrato Andy Ruina e Manoj Srinivasan della Cornell University di Ithaca in uno studio pubblicato su "Nature". Anche se implica un continuo alzarsi e abbassarsi del corpo rispetto al suolo, la nostra camminata è più efficiente piuttosto che strisciare aderenti al suolo, nel senso che è quella che minimizza la quantità di energia spesa.
Già vari studi si erano occupati dell'efficienza del moto, ma questo è il primo a dedurre la superiorità della nostra camminata partendo da principi base. I ricercatori infatti hanno messo a punto un modello matematico che riduce il movimento ai suoi elementi fondamentali: una massa, che rappresenta il corpo, e due puntelli, che rappresentano le gambe e che devono spostare la massa.
Oltre alla corsa e alla camminata, il modello ha trovato un terzo modo che ottimizza l'efficienza, ma non è molto usato nel mondo reale: si tratta di una specie di via di mezzo, "un po' come se un obeso o un ottantenne cercassero di correre", spiega Ruina. Camminando, ogni gamba agisce come un pendolo, e ogni passo fa registrare due picchi di forza: quando il piede si posa e quando si solleva. Correndo, invece, il piede si comporta quasi come una palla, facendo rimbalzare il corpo: ogni passo quindi ha un solo picco di forza.
Il terzo modo è una via di mezzo: i due piedi non sono mai contemporaneamente a terra, come quando si corre, ma un piede sta abbastanza a lungo a terra da avere due picchi, come quando si cammina. "Probabilmente la ragione per cui nessuno usa questo metodo è perché non ne abbiamo bisogno", continua Ruina. Tranne forse chi è obeso.
Resti di foraminiferi trovati a Cuba consentono di datare con precisione l'evento che pose fine al dominio dei grandi rettili sul pianeta.
Un nuovo passaggio ravvicinato della sonda Cassini potrebbe aver svelato la presenza di una superficie liquida sul satellite di Saturno.
Il piccolo uccello delle foreste dell'Ecuador ha il canto più complesso del mondo animale.
Uno studio comparso su "Science" evidenzia un aumento di intensità degli uragani su tutti gli oceani del mondo, ma non della loro frequenza.
Il meteorite che conterrebbe secondo alcune analisi microfossili di batteri marziani proviene dalla Eos Chasma.
Studiosi francesi cercano di svelare il mistero delle dune "cantanti".
Si riapre la sfida all'esplorazione delle profondità oceaniche con una corsa alla costruzione di un super sottomarino.
La statua frutto del genio di Michelangelo ricavata da un blocco di marmo delle Alpi Apuane è costellato di piccoli buchi.
Un nuova forma di fungo comparsa nel 1999 rischia di annientare il 10% dello stock mondiale.
Uno studio su "Science" dimostra che le emissioni di metano causate dalle attività umane sono più antiche della rivoluzione industriale.
Una nuova analogia tra il satellite di Saturno e la Terra scoperta dalla sonda Cassini.
Il collasso della stella attorno alla quale orbita non significa che i pianeti saranno distrutti completamente.
Due studi su "Science" evidenziano mutazioni al cervello molto recenti legate a grandi avanzamenti culturali dell'umanità.
Un editoriale su Nature.com fa una rassegna di tutti gli errori all'origine del disastro della metropoli americana.
Una nuova regione vulcanica è stata identificata grazie a nuove immagini del Pianeta rosso. E, guardando la forma regolare dei coni vulcanici, sembra di poter dedurre che si tratta di una zona geologicamente ancora attiva.
A venti anni dall'incidente nucleare che sconvolse il mondo, un bilancio condotto da otto agenzie delle Nazioni Unite e dai governi di Russia, Bielorussia e Ucraina calcola quanti morti dobbiamo ancora aspettarci a causa di quelle radiazioni.
Gli ultimi dati di Cassini rivelano un aspetto di Saturno molto diverso da quello che conoscevamo: gli anelli sono morbidi e ruotano lentamente. E i più piccoli di loro avvolgono tutto il pianeta.
È stata lanciata dall'Agenzia spaziale nipponica con l'obiettivo di studiare l'asteroide Itokawa ed è quasi arrivata a destinazione. Il tutto senza passare un secondo sotto i riflettori dell'attenzione pubblica internazionale.
Un gruppo di archeologi di Cambridge sostiene di aver trovato le prove. In una grotta francese, infatti, sono stati trovati sia reperti dei Sapiens che dei Neandertal. E l'analisi stratigrafica come quella al radiocarbonio fanno pensare a una coabitazione.