Risalgono a 4000 anni fa e sono composti da acqua e farina di miglio.
Ormai non c'è più nessun dubbio: gli spaghetti più antichi del mondo sono cinesi e risalgono ad almeno 4000 anni fa. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto di geologia e geofisica dell'Accademia delle scienze cinese insieme a quelli dell'Istituto di archeologia, hanno portato alla luce quelli che sembrano essere i più antichi spaghetti del mondo. L'annuncio è stato affidato ad un articolo pubblicato sulla rivista "Nature" (vol. 437, 13 ottobre 2005).
La scoperta sembra spazzare via le polemiche in merito a chi avesse per primo scoperto questo particolare alimento diventato molto popolare in diverse aree del mondo. Da sempre cinesi, arabi, ma soprattutto italiani si disputavano il primato di aver scoperto per primi gli spaghetti. La disputa si basava soprattutto su prove letterarie, mancando quasi del tutto i rinvenimenti di reperti archeologici. La scoperta operata dai ricercatori cinesi rappresenta quindi un caso del tutto eccezionale che attesta come l'uso di questo alimento a base di acqua e farina già ampiamente diffuso nella Cina nord-occidentale, anche in tarda età neolitica e cioè circa 2000 anni avanti Cristo.
Gli spaghetti sono stati scoperti nel corso di un'operazione di scavo di un sito risalente al tardo neolitico che si trova a nord-ovest del fiume Giallo nei pressi della cittadina di Lajia. Gli spaghetti erano all'interno di uno dei tanti vasi portati alla luce dai ricercatori. Perfettamente conservati, avevano ancora il caratteristico colore giallo paglierino. Le immagini che illustrano l'articolo di "Nature" presentano quello che molto probabilmente fu una vera e propria forchettata (anche se i cinesi non conoscevano la forchetta, ma le bacchette) perché gli spaghetti erano avvolti su loro stessi. Più che spaghetti veri e propri del tipo di quelli che siamo abituati a consumare oggi sulle nostre tavole si tratta di pasta piuttosto grossa lavorata a mano, del tipo dei tonnarelli. Non sembra infatti che questi spaghetti preistorici fossero stati sottoposti ad essiccazione. Al contrario potrebbero essere stati consumati freschi, come appunto i tonnarelli.
Diversa da quella attuale anche la composizione dell'impasto. Invece che usare farina di grano duro, come facciamo oggi, gli antichi cuochi cinesi usavano farina di miglio. Intorno al recipiente che conteneva gli spaghetti sono state infatti trovate molte tracce di questo particolare cereale che veniva coltivato nelle aride pianure del cuore della Cina.
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